Gela. Sarebbe diventato maggiorenne il prossimo 28 agosto. Non spegnerà mai quelle diciotto candeline Simone Corazzini, lo sfortunato scooterista deceduto giovedì sera al centro neurologico dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
Il magistrato di turno non ha ancora deciso se effettuare l’esame autoptico al corpo dello sfortunato scooterista. Alle 15 di giovedì aveva incrociato la traiettoria di un autobus urbano mentre in sella ad una Piaggio Vespa percorreva via Madonna del Rosario.
L’impatto è avvenuto nell’incrocio con via Niscemi. Il diciassettenne, studente del Cnos Fap e bagnino presso lo stabilimento balneare Sport center, ha perso subito conoscenza, riportando gravissime lesioni cerebrali e fratture plurime.
Le più gravi al cranio. Il personale del 118 lo ha raccolto dall’asfalto in una pozza di sangue, tra i rottami dello scooter prestatogli da un amico e un casco nero che non indossava. I medici del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele hanno cercato in ogni modo di sottrarre Simone Corazzini dal suo tragico destino.
A seguito delle gravissime lesioni erano stati costretti a riservarsi la sua prognosi e a mantenerlo nello stato di coma farmacologico. Alle 20, a bordo di un’ambulanza medicalizzata, è iniziato l’ultimo viaggio dello sfortunato scooterista. Dall’ospedale di via Palazzi è arrivato a Catania, dove l’equipe medica non ha avuto nemmeno il tempo di portarlo nella sala operatoria che aveva allestito con urgenza. Il cuore di Simone ha cessato di battere, dicendo per sempre addio a questa vita.
Ha lasciato un vuoto incolmabile ai familiari che speravano nel miracolo che non è mai arrivato. Il suo corpo privo di vita è a disposizione della magistratura che lo trattiene all’obitorio dell’ospedale etneo.