Genova. L’indagine sarebbe partita dopo che le attenzioni dei pm della procura di Lecce si erano già concentrate sul quarantacinquenne gelese Rocco Falsaperla, seguito perché sospettato di essere dietro ad una tentata estorsione ai danni di un esercente di Nardò, in Puglia. Per quei fatti, è stato appena condannato a dieci anni di reclusione (coinvolto anche il quarantottenne Angelo Caci condannato a sei anni). Seguendo Falsaperla, gli investigatori sono arrivati a Genova, dove il gelese aveva trovato ospitalità, in un’abitazione del cinquantaduenne Roberto Sechi. Così, le indagini si sono incrociate, tra inquirenti salentini e investigatori del capoluogo ligure, che negli scorsi giorni hanno fatto scattare il blitz ai danni del genovese Sechi. Viene ritenuto collegato ad ambienti della criminalità siciliana, con radici anche a Genova.
L’inchiesta è arrivata a Genova. Sono stati sequestrati beni e attività economiche, ritenute controllate dallo stesso Sechi, già in passato destinatario di provvedimenti di sequestro giudiziario. Falsaperla, da quanto emerge, sarebbe stato ospitato in un appartamento, con la promessa di poter eventualmente lavorare in una delle attività dell’indagato. Adesso, sono in totale quattordici le persone coinvolte.