Gela. Cade l’accusa di diffamazione a mezzo stampa e in appello è stata decisa l’assoluzione per l’allora presidente del comitato di quartiere Settefarine, Massimiliano La Cognata. Al centro della vicenda, risalente a sette anni fa, c’erano alcune sue dichiarazioni, pubblicate sulla stampa locale, che vennero ritenute lesive da chi intanto aveva promosso elezioni per la guida del comitato, considerate del tutto illegittime dall’allora presidente. In primo grado, era arrivata una condanna, seppur di entità minima. La difesa, sostenuta dall’avvocato Samanta Necchi, si è rivolta ai giudici di appello nisseni, che invece hanno accolto le motivazioni del ricorso. E’ stato spiegato, tra gli altri aspetti, che alcune dichiarazioni pubblicate non corrispondevano del tutto al pensiero dell’allora presidente del comitato, che invece si sarebbe limitato a contestare la scelta di indire ulteriori elezioni.
Il concorrete per la presidenza (costituito parte civile), sentitosi chiamato in causa e ritenendosi leso, denunciò la presunta diffamazione. Nel procedimento, si è costituito parte civile. I giudici di appello hanno però escluso la sussistenza dell’ipotesi di reato e hanno emesso un dispositivo di assoluzione con formula piena, per La Cognata “perché il fatto non sussiste”.