Conte “Risanare la ferita delle foibe e chiedere scusa per l’oblio”

 
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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo qui per risanare quella ferita inferta a quelle genti e i loro discendenti e chiedere ancora una volta scusa per l’oblio che ha inghiottito per decenni questa sciagura nazionale alla quale i contemporanei, per superficialità o per calcolo, non hanno dato rilievo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, nell’Aula di Palazzo Madama. Il premier ha parlato del dolore degli esuli, “acuito dalla cortina di silenzio calata su quella tragedia e dal mancato riconoscimento pubblico dell’ingiustizia subita. Oggi siamo qui per ricordare e riannodare il filo di una memoria spezzata ma soprattutto per conservarla e trasmetterla alle nuove generazioni. Oggi – ha aggiunto il premier – la comunità nazionale considera questa tragica memoria come patrimonio costitutivo della propria identità nazionale, l’etica della responsabilità ci chiama tutti a tenere vivo il ricordo, anche per arginare e condannare qualsiasi episodio, per quanto isolato, di riduzionismo, negazionismo o qualsiasi tentativo di bieca strumentalizzazione politica. E’ importante non dimenticare, non sottovalutare mai il rischio di nuovi nazionalismi, di nuovi odi, divisioni, di nuovi oblii”.
L’evento in ricordo delle vittime delle Foibe, aperto dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha visto la presenza, tra gli altri, del presidente della Camera, Roberto Fico, e del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. “Il novecento è stato, purtroppo, il secolo delle atrocità, delle guerre, dell’odio razziale, degli stermìni di massa. Gli uomini – ha detto Casellati – si sono macchiati di violenze che mai avrebbero potuto essere immaginate, accecati dalle diversità, dalle ideologie, dalle differenti appartenenze etniche, sociali, culturali o nazionali”.
Fico ha infine parlato di “monito sulle degenerazioni, le atrocità, i crimini contro l’umanità, alle quali possono condurre i conflitti, gli estremismi ideologici e nazionalistici, i totalitarismi, l’odio etnico e di classe. Un monito quanto mai importante ed attuale a fronte del riemergere dell’intolleranza, dell’odio, anche di matrice etnica, e di nazionalismi aggressivi e pericolosi. In questa chiave, è necessario ribadire il nostro impegno per il dialogo, la cooperazione e la solidarietà tra Paesi e il ripudio dei conflitti e degli egoismi nazionali”, ha concluso.
(ITALPRESS).