Gela. Ha scelto il giudizio abbreviato la difesa dell’agente di polizia penitenziaria, accusato di abuso d’ufficio, perché secondo i pm della procura avrebbe avuto contatti non consentiti con un detenuto, a Balate. Ci sarebbe stato un accordo, secondo la difesa però dietro il versamento di un regolare pagamento, per l’acquisto di più di trenta scatole di cialde per il caffè. Contatti che secondo le accuse violerebbero la disciplina che regola l’attività degli agenti della penitenziaria. Davanti al giudice dell’udienza preliminare, la difesa, sostenuta dall’avvocato Marco Granvillano ha avanzato la richiesta di accedere al rito abbreviato, accolta dal magistrato. In aula, si tornerà a giugno. Per il legale, l’accordo per l’acquisto delle cialde sarebbe stato regolare, senza che siano mai emersi gli estremi dell’abuso d’ufficio.
L’agente avrebbe regolarmente pagato il prezzo pattuito, senza imporre nessuna condizione al detenuto. Aspetti che verranno valutati nel corso del procedimento. La decisione del gup Silvia Passanisi potrebbe arrivare già all’udienza del prossimo giugno.