Consorzio di bonifica tra i disagi, scambio di accuse tra confederazioni e Caruso

 
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Gela. La rottura di un tubo in ferro, indispensabile per il riempimento di una vasca di distribuzione idrica agli agricoltori, ha causato una frattura tra le confederazioni Cia ed Upa e Vincenzo Caruso, direttore del consorzio 5 Gela.

I presidenti delle confederazioni hanno proclamato lo stato di agitazione avanzando le dimissioni del direttore del consorzio agricolo Caruso.

Oltre alla rottura del tubo che a detta di Salvatore D’Arma (Cia) e Paolo Maganuco (Upa) “poteva essere sistemato in una giornata”, si parla di “danni alla distribuzione idrica e alle finanze del consorzio e maggiori costi per l’Ente per avere soppresso l’indennità chilometrica ai preposti, sostituendo la stessa con il trasporto del personale con mezzi presi in affitto”.

Non si è fatta attendere la replica di Caruso che comunica di avere “predisposto un nuovo regolamento irriguo, condiviso dal commissario straordinario, che aggiorna le regole per tutti, Consorzio ed utenti, con la previsione di adeguate sanzioni amministrative per chi non rispetta le strutture pubbliche. In riferimento al regolamento aspetto ancora di conoscere il parere sia della Cia che dell’Upa”.

Il direttore del consorzio sottolinea che “Il patrimonio delle reti consortili è oggetto di numerosi atti vandalici e furti d’acqua ordinariamente deunciati alla locale Procura – spiega – e giacenze presso l’assessorato perizie di Manutenzioni alle reti per oltre 1.700.000 euro. Mi piacerebbe sentire la voce della locale Cia e Upa in difesa del patrimonio pubblico e per ottenere il finanziamento”.

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