Gela. I fondi regionali stentano ad essere sbloccati e i lavoratori del consorzio di bonifica si avviano verso lo stato d’agitazione.
Stipendi arretrati e difficoltà nella copertura delle spese essenziali fanno emergere una situazione tutt’altro che semplice da risolvere.
Mentre i lavoratori a tempo indeterminato dell’ente diretto da Vincenzo Caruso non ricevono gli stipendi da oltre due mesi, ancor più preoccupante è la condizione dei precari, compresi quelli impegnati nella custodia delle dighe. I contributi regionali destinati a questi lavoratori sono attualmente bloccati.
Così, su iniziativa dei sindacalisti della Flai Cgil, si chiederà l’interessamento del prefetto di Caltanissetta Carmine Valente.
“Siamo veramente molto preoccupati – dicono Bartolo Di Dio e Pino Pardo della Flai – senza stipendi rischiamo di far saltare tutti i sacrifici fino ad oggi compiuti dai dipendenti del consorzio”.
Lo stesso direttore Vincenzo Caruso non nasconde le difficoltà. “Ho chiesto più volte lo sblocco delle somme agli uffici della regione – ammette – le risposte, però, tardano ad arrivare. Senza fondi tutto diventa veramente molto difficile”. Nei prossimi giorni, sindacalisti e lavoratori del consorzio non escludono di attuare forme di protesta plateali per mettere in luce una realtà oramai difficile da sostenere. Gli interventi nelle aree rurali non possono tardare soprattutto davanti all’avvento della stagione estiva.
“Sicuramente – continuano Di Dio e Pardo – qualcuno deve darci delle risposte. Non possiamo sempre aspettare”.
Il blocco dei trasferimenti da Palermo, così, è diventato un ostacolo che sembra poter mettere in discussione tutta l’organizzazione interna al consorzio di bonifica.