Gela. Cinquantacinque milioni di euro pronti ad essere sbloccati dalle casse regionali. Potrebbe essere questa la soluzione definitiva per tutti gli operatori del Consorzio di bonifica di via Marconi.
Da settimane, infatti, operai e funzionari sono in stato d’agitazione: attendono ancora gli stipendi arretrati. Il patto di stabilità regionale, inoltre, sembrava mettere in discussione la possibilità che nelle casse dell’ente guidato dal direttore Vincenzo Caruso potessero arrivare i fondi necessari a garantire gli interventi in favore dei consorziati e le manutenzioni degli impianti. Nelle ultime ore, la vertenza sembra essersi sbloccata.
“C’è fiducia nelle rassicurazioni arrivate dalle stanze degli assessorati regionali – spiegano i sindacalisti della Flai Cgil Bartolo Di Dio e Antonio Pizzardi – durante l’assemblea convocata venerdì, tutti gli operatori del consorzio sono stati informati dell’attuale situazione. I cinquantacinque milioni di euro che la regione sta per sbloccare serviranno agli assessorati competenti che, a loro volta, li smisteranno anche ai consorzi di bonifica delle nove province”.
E’ stato il segretario regionale della Flai Cgil Antonino Calandra, che ha preso parte all’assemblea convocata dai lavoratori nella sede di via Marconi, a comunicare le ultime novità che, intanto, arrivavano proprio da Palermo. Sia Calandra che il segretario provinciale della Flai Pino Pardo hanno per diversi mesi chiesto che la vertenza del consorzio di bonifica potesse chiudersi con le necessarie risorse da investire non solo tra il personale ma, soprattutto, nelle manutenzioni degli impianti e negli interventi in favore delle centinaia di consorziati, sempre davanti ad un futuro incerto.