Gela. Il consiglio comunale convocato in seduta straordinaria lunedì, 14 maggio, per discutere su «quale futuro per l’indotto dello stabilimento». Il dibattito politico affronta i dubbi, le perplessità e le preoccupazioni legate ai 12 mesi di stop decisi dall’Eni su due delle tre linee di produzione della raffineria e alla cassa integrazione che dal 10 maggio scatterà per 400 dipendenti del diretto.
Se alle maestranze dell’azienda petrolifera, infatti, viene garantito il 100% dello stipendio, molte incertezze gravano invece sulla reale entità dell’integrazione salariale che sarà corrisposta ai lavoratori sospesi per un anno dalle imprese appaltatrici della Raffineria.
Sono gli stessi timori che hanno indotto, ieri sera, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, di proclamare una giornata di lotta con manifestazione in piazza. Si vuole scongiurare il disimpegno dell’Eni da questa zona della Sicilia. Allo stesso colosso petrolifero e alle istituzioni si chiedono precise garanzie di ripresa occupazionale per tutti (indotto compreso) nonchè il rilancio economico e produttivo del territorio.