Gela. Nella geografia del nuovo consiglio comunale lo spazio maggiore se lo sono presi i partiti. L’alleanza del sindaco Di Stefano si regge sui tre colori del Pd, del Movimento cinquestelle e dei civici di “Una Buona Idea”. Dalla parte opposta, invece, la sconfitta elettorale non ha dato numeri consistenti alla minoranza che comunque annovera le sigle della Dc, di Italia Viva, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il resto invece parla la lingua politica del gruppo misto, con consiglieri eletti in liste civiche o in movimenti che non hanno rappresentanza istituzionale. All’esordio, annoverava i consiglieri Gabriele Pellegrino di “Avanti Gela” e Antonella Di Benedetto della lista “Scerra sindaco”. Il perimetro però si allarga. L’ingegnere Grazia Cosentino, candidata a sindaco sconfitta al ballottaggio da Di Stefano, a sua volta si colloca nel gruppo misto. Alle amministrative, intorno alla sua corsa, era stata costruita una lista ad hoc, “Cosentino sindaco”, poi confluita nella “bicicletta” elettorale insieme alla Lega. I destini dell’ingegnere e dei salviniani si sono subito divisi all’indomani della chiusura dei seggi. L’ex dirigente comunale ha deciso adesso di collocarsi nel gruppo misto. Fino ad oggi, non ha mai fatto un passo verso i partiti, nonostante la sua candidatura sia stata fortemente sponsorizzata sia dalla Dc sia da Italia Viva.
Ha voluto dedicarsi da subito alle tematiche più rilevanti in questo periodo, per la città. Con il suo passaggio al gruppo misto che si sta per formalizzare, la stessa strada verrà percorsa dall’imprenditore Angelo Caci. E’ stato eletto, primo in assoluto in termini di consensi, proprio nella lista “Cosentino sindaco”. Il passo dell’ingegnere inevitabilmente lo farà confluire nello stesso contenitore consiliare, visto che non sarà possibile mantenere il gruppo iniziale, peraltro privo di rappresentanza in adunanze istituzionali come l’Ars.
