Consiglio bipartisan boccia i tagli ospedalieri, affondo dem in chiave politica: varato l'atto di indirizzo

Le decisioni finali si prenderanno in Regione e l'assise civica pare pronta a una mobilitazione, qualora ce ne fosse bisogno

15 luglio 2025 20:40
Consiglio bipartisan boccia i tagli ospedalieri, affondo dem in chiave politica: varato l'atto di indirizzo -
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Gela.  La rete ospedaliera presentata dal governo regionale, con l'annessa riduzione di posti letto per l'ospedale “Vittorio Emanuele”, è stata bocciata, in blocco, dall'assise civica. Maggioranza e opposizione, seppur con vedute politiche differenti tra loro, hanno detto no al taglio. Sarebbe l'ennesimo per il nosocomio di Caposoprano, che già deve fare i conti con ristrettezze di ogni tipo. L'aula, a conclusione della seduta, ha dato l'assenso invece all'atto di indirizzo, che dà mandato all'amministrazione comunale, anche in sede regionale, di respingere la rete ospedaliera appena proposta dal governo, chiedendo invece che venga predisposta sulla base di quella del 2019 ma con l'avvio di un percorso che approdi all'attivazione a tutti gli effetti della Breast unit, della Stroke unit, dell'emodinamica e dell'Utin. Servizi attesi da anni e che stando all'atto di indirizzo sono da collocare in una situazione generale che incide su una città “ad alto rischio ambientale”. Al presidente Paola Giudice, inoltre, è stato richiesto di convocare l'assise civica, per il 22 luglio, in Regione, nel giorno della discussione della rete ospedaliera in commissione Ars. Domani, il sindaco Di Stefano e i rappresentanti istituzionali locali saranno proprio in commissione, per esplicitare le richieste della città, sia attraverso l'atto di indirizzo sia con il documento che ieri è stato varato a conclusione del tavolo permanente. Diventa fondamentale, così, “tutelare i livelli essenziali di assistenza” e rafforzare il personale medico. Nel corso del dibattito in aula, non sono mancati i rimandi politici. Soprattutto i dem, con il consigliere Fasciana, hanno spiegato chiaro e tondo che i tagli portano la firma del centrodestra del governo Schifani che invece rafforza presidi come Paternò, Comune amministrato da Fratelli d'Italia, con forte ispirazione di La Russa. Richiami politici che il centrodestra, con Cavallo, Cosentino e Biundo, ha ritenuto “fuori luogo”. L'opposizione non si è comunque tirata indietro, spiegando che anche oggi “i parlamentari Mancuso e Scuvera stanno lavorando per rivedere la proposta di rete ospedaliera”. Pentastellati e civici sono stati meno diretti rispetto ai dem, che hanno ribadito il concetto con gli interventi di Orlando, Cuvato e Alabiso, richiamando comunque l'esigenza di un fronte compatto per la città e per il diritto alla salute. Neanche l'assessore Franzone, intervenendo, ne ha fatto una questione di appartenenza. Ha voluto ribadire che “è chiaro il piano per ridimensionare definitivamente il nostro ospedale”. Le decisioni finali si prenderanno in Regione e l'assise civica pare pronta a una mobilitazione, qualora ce ne fosse bisogno.

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