Consiglieri-dipendenti, c’è chi ha trovato miracolosamente lavoro dopo l’elezione

 
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Gela. Il consigliere comunale impegnato nell’attività politica non può lavorare per la propria azienda. Non può essere licenziato ma ha diritto al rimborso dello stipendio. Che paga il Comune.

La legge è chiara ma c’è puzza di bruciato perchè c’è il sospetto che alcuni consiglieri comunali abbiano trovato miracolosamente occupazione solo dopo essere stati eletti. Ed allora sono stati quelli del Movimento 5 Stelle per primi a chiedere l’accesso agli atti per sapere quanti sono e chi sono i consiglieri comunali che si trovano in questa situazione. La presidenza del Consiglio ha già chiesto a tutti e trenta i consiglieri di produrre copia del contratto di lavoro. Attualmente sarebbero meno di dieci i consiglieri che risultano dipendenti di aziende cui il Comune rimborsa lo stipendio.

E’ chiaro che formalmente non ci sono illeciti. Tutto è previsto dalla legge. I consiglieri comunali, oltre all’indennità per il ruolo ricoperto a palazzo di città, ottengono il rimborso dello stipendio. Se il Consigliere è lavoratore dipendente, si può astenere dall’andare sul posto di lavoro senza perdere nemmeno un centesimo della propria busta paga. Usufruisce di permessi retribuiti. Lo stipendio, infatti, viene completamente rimborsato dal Comune al datore di lavoro, comprensivo di contributi previdenziali, tredicesima, quattordicesima e trattamento di fine rapporto. In questo modo il consigliere somma alla propria indennità di carica il salario di lavoratore. La norma in realtà non sarebbe sbagliata perchè è giusto ricompensare l’azienda delle mancate prestazioni lavorative del proprio dipendente, pagandogli al contempo regolarmente lo stipendio. Va sottolineato che l’assenza dal lavoro è retribuita solo se causata da motivi istituzionali. I consiglieri in tal senso sono attivi: fra sedute d’aula, commissioni consiliari, conferenze di servizio e question time difficilmente si può anche svolgere il lavoro di dipendente. I Grillini però si chiedono perchè un’azienda debba assumere una persona che svolge il ruolo di consigliere sapendo che difficilmente potrà svolgere il proprio lavoro. C’è chi abusa e chi invece non lo fa. Ci sono consiglieri che non chiedono alcun permesso pur essendo dipendenti di aziende. Il discorso non vale ovviamente per i liberi professionisti. Il Comune rimborsa ogni anno circa trecentomila euro. 

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