Gela. Conosce un uomo su Facebook; entrambi fissano un appuntamento a Napoli ma quella che doveva essere una bella storia di amicizia si trasforma in un incubo per una ragazza di Gela, vittima di violenza da parte dell’uomo che le aveva fatto credere altro. Sono stati i carabinieri del reparto territoriale di via Venezia, con l’ausilio dei colleghi partenopei, a mettere fine alla vicenda, prestando soccorso alla donna e avviando un procedimento giudiziario nei confronti dell’aguzzino. Tempestivo è stato l’allarme di quanto stava accadendo, lanciato dall’ex datore di lavoro della vittima. E’ stato proprio il commerciante (titolare di un rinomato bar di Gela) a raccontare il calvario della ragazza, coinvolgendo dell’accaduto un militare, in quel momento fuori dal servizio. E’ proprio al carabiniere gelese che racconta quanto sta accadendo. Un racconto da rabbrividire. Il commerciante riferisce di avere ricevuto una telefonata dalla sua ex impiegata, in cui lo implorava ad aiutarla, vittima delle malefatte del soggetto conosciuto sul social network. La donna, picchiata più volte, chiede aiuto, piange disperatamente. A quel punto si é subito messa in moto la macchina organizzativa e repressiva dei militari dell’Arma. Contatti immediati tra Gela e Napoli, hanno permesso di prestare immediato soccorso alla ragazza e di evitare un tragico epilogo. I carabinieri di Gela sono subito risaliti alle generalità e all’indirizzo dello sconosciuto, mentre la donna è riuscita a scappare dall’abitazione, approfittando di un attimo di distrazione del bruto. Visibilmente impaurita, seminuda, piena di lividi ed ecchimosi, è stata prontamente rintracciata dai militari, all’interno di un bar della zona.
Accompagnata al locale Pronto Soccorso, il Comandante della Stazione di San Pietro a Patierno (NA), ha appreso dalla vittima che l’uomo con cui aveva deciso di trascorrere del tempo (un pericoloso criminale del luogo), oltre ad aggredirla con calci e pugni l’aveva minacciata con un coltello, correndo in tal modo un rischio mortale, scongiurato grazie al tempestivo intervento dei militari della Centrale Operativa del Reparto Territoriale di Gela.