Gela. Mantenimento degli investimenti anche durante la fase di fermo delle due linee di produzione. Interventi di bonifica, miglioramento della competitività delle aziende dell’indotto, confronto costante con il territorio.
Sono questi i punti cruciali toccati nell’ambito del confronto che si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri in municipio tra gli attori principali dell’economia industriale. Hanno risposto all’appello del sindaco Angelo Fasulo e dei capigruppo consiliari l’amministratore delegato della Raffineria Bernardo Casa e il presidente Zaccagni. Presenti anche Rosario Amarù per Confindustria, Giovanni Salsetta per Legacoop, e i sindacati confederali Nino Giannone (Cgil), Emanuele Gallo (Cisl) e Salvatore Pasqualetto (Uil). In mattinata c’era stato un primo incontro tra i consiglieri comunali ed i capigruppo.
“E’ stato un incontro interlocutorio – ha precisato il sindaco Angelo Fasulo – e non poteva essere altrimenti. Abbiamo avviato un dialogo positivo con un dibattito serrato ma corretto. Il fatto che Eni ci abbia fornito dati e numeri su quello che vorrà fare nel nostro territorio è il segnale di apertura che tutti ci attendevamo”. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Arancio, insiste sull’indotto. “Abbiamo chiesto che vengano salguardate le nostre imprese – dice – aumentando la loro competitività anche su altri mercati, non necessariamente italiani.
A noi interessa capire cosa Eni vuole fare nei prossimi dieci anni”. La Raffineria ha confermato che fra un anno tornerà a marciare a pieno regime, confermando le bonifiche dei siti dismessi. Terenziano Di Stefano, capogruppo Mpa, ha rimarcato l’impegno sull’indotto. “Ci hanno assicurato che verranno mantenuti gli stessi trend occupazionali – dice – non è un tavolo risolutivo ma è importante che ci si confronti”. In questo anno di crisi saranno impegnate circa 800 unità, con punte di circa mille operai.