Gela. Faranno il punto, all’indomani di un primo appuntamento di maggioranza previsto per valutare il caso Timpazzo. I dem, giovedì, avranno modo, al loro interno, di affrontare una sorta di disamina, amministrativa e politica. La struttura commissariale, retta dall’ex parlamentare Ars e attuale assessore Giuseppe Arancio, ha chiamato a raccolta il partito locale. Gli esponenti del Pd sono nel progetto del sindaco Di Stefano e Arancio li sta rappresentando nel governo cittadino, con deleghe importanti e con un’azione che si è caratterizzata per punti fermi come l’evolversi dell’iter del piano del demanio marittimo e il focus sul ciclo delle acque reflue per l’agricoltura. Il contributo elettorale del Pd nessuno lo mette in discussione. La lista, reduce dai risultati poco confortanti delle amministrative di cinque anni fa, si è ripresa anzitutto il simbolo e ha messo in cascina voti. E’ risultata seconda in assoluto, dietro solo a quella di Forza Italia. La vittoria di Di Stefano ha aperto le porte dell’assise civica a sei consiglieri dem. La permanenza in giunta di Arancio, come lui stesso ha spiegato, volge al termine per ragioni personali. Per individuare il successore, ci sarà di certo una staffetta interna al partito. I democratici, se ce ne saranno le condizioni, non disdegneranno una seconda posizione in giunta, anche da subito.
I numeri guidano i ragionamenti e Di Stefano sa che il Pd è un anello essenziale nella sua coalizione. I democratici, probabilmente, con la riunione di giovedì inizieranno a tracciare prime somme, piuttosto parziali, in attesa di riscontri pratici dalle stanze del sindaco. Fino ad ora, non hanno forzato la mano né sembrano intenzionati a farlo nell’immediato. Un riconoscimento, alla pari degli alleati e sulla scorta dei numeri, di certo se lo aspettano. Il Pd, inoltre, più di qualche argine potrebbe iniziare a metterlo rispetto alle potenziali opzioni di una fase 2 di giunta, tale da coinvolgere esponenti esterni, magari di area centrodestra. Soluzione allargata che non interessa affatto ai dem, certi invece che vada saldato un progetto politico con chiari rimandi progressisti e civici.