CONFETRA “MODIFICA ASSETTO FONDI SANITARI SAREBBE RISCHIO PER ASSISTITI”

 
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ROMA (ITALPRESS) – “Fondi sanitari e Servizio Sanitario Nazionale non devono essere visti come due sistemi in competizione tra loro bensì come un unico sistema in cui uno è complementare all’altro. In realtà, più elevata è la diffusione dei fondi sanitari più il Servizio Sanitario Nazionale si libera di adempimenti e oneri che altrimenti rischierebbero di appesantirne l’organizzazione a scapito dei livelli generali del servizio”. Lo ha detto Fabio Marrocco, Codirettore di Confetra, durante un’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di fondi integrativi del
Servizio Sanitario Nazionale.
“Qualsiasi intervento normativo che andasse a modificare l’attuale assetto dei fondi sanitari – ha aggiunto Marrocco – metterebbe a rischio la copertura sanitaria di milioni di lavoratori con inevitabili ripercussioni anche sullo stesso Servizio Sanitario Nazionale che si troverebbe a far fronte ad una quantità enorme di nuove prestazioni”.
Attualmente sono oltre 13 milioni gli assistiti dalla sanità integrativa, di cui circa la metà sono iscritti a fondi sanitari di origine contrattuale che coprono la quasi totalità dei settori produttivi. Si tratta di fondi alimentati esclusivamente da contributi di aziende e lavoratori e che operano secondo logiche solidaristiche, senza alcuna discriminazione in ingresso sulla
base dell’età e dello stato di salute individuale.
Nel 2018 le prestazioni erogate al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale e quindi pagate di tasca propria dai cittadini (cosiddette spese out of pocket) sono state pari a 150 milioni per una spesa complessiva di circa 40 miliardi di euro, con un esborso medio pro capite di oltre 650 euro. Nell’ultimo anno quasi il 15% (circa 5,7 miliardi di euro) di spese out of pocket sono state rimborsate da forme sanitarie integrative con un rimborso medio pro capite di oltre 430 euro; ciò ha determinato per gli iscritti ai fondi una riduzione di
oltre il 66% della spesa sanitaria media pro capite, evidenzia Confetra.
(ITALPRESS).