Roma. La presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Maria Chiara Carrozza, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato oggi il rinnovo dell’Accordo Quadro nell’ambito di attività congiunte di ricerca e innovazione tecnologica per la durata di tre anni più due opzionali. L’accordo prevede lo sviluppo di progetti e di iniziative per affrontare le sfide della transizione energetica tramite l’individuazione di alcuni settori strategici di sviluppo quali l’eccellenza operativa, ovvero l’individuazione di tecnologie chiave per lo sviluppo delle risorse, la decarbonizzazione, il risparmio energetico, l’economia circolare e la sostenibilità nei processi legati allo sviluppo locale delle comunità. L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha spiegato che “l’innovazione e lo sviluppo tecnologico sono la chiave strategica per affrontare con successo la sfida della transizione energetica. Soltanto tramite un loro utilizzo pragmatico e competente è possibile andare a incidere sull’abbattimento delle emissioni di realtà industriali che per la loro storia e natura hanno caratteristiche ed esigenze differenti. Per questo occorre rafforzare sempre di più questo ambito fondamentale mettendo insieme risorse e competenze d’eccellenza, per offrire un contributo al percorso di decarbonizzazione di un sistema industriale che si trova ad affrontare un percorso vitale. Oggi con il Cnr rinnoviamo una collaborazione che va proprio in questa direzione, unire le nostre forze per raggiungere insieme gli obiettivi che abbiamo davanti a noi”.
La presidente del Cnr, Chiara Carrozza, ha detto che “la collaborazione Eni-Cnr identifica alcuni percorsi di ricerca e innovazione tecnologica strategici della transizione energetica: bio-carburanti avanzati e a bassa impronta carbonica; riutilizzo e valorizzazione dei rifiuti; cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2; energia da moto ondoso; fusione a confinamento magnetico. Tecnologie che sono al centro della mobilità del futuro, dell’economia circolare, della decarbonizzazione e dell’elettrificazione, e che richiedono grandi sinergie come quelle che oggi abbiamo rinnovato”. La collaborazione fra Eni e il Cnr nasce già nel 2009 e negli anni ha portato a soluzioni innovative in diversi campi, tra i quali l’energia solare, la fito-depurazione di acque e suoli contaminati e il riutilizzo della CO2, con il registro di circa 24 brevetti per tecnologie proprietarie. Il nuovo accordo si affianca al Joint Research Agreement, stipulato dalle parti nel 2019, che ha portato alla creazione di quattro Centri di ricerca congiunti, localizzati nel Mezzogiorno (Lecce, Gela, Metaponto e Portici) che contribuiscono all’elaborazione di progetti sullo sviluppo ambientale ed economico sostenibile in Italia e nel mondo. Per il laboratorio di Gela, almeno inizialmente, era prevista un’attività di studio sul nucleare di nuova generazione.