Gela. “La crisi della maggioranza è ancora più profonda rispetto a quello che traspare”. Il consigliere comunale Gabriele Pellegrino, che ha appena ufficializzato il gruppo di DiventeràBellissima all’assise civica, non sembra molto ottimista sul prosieguo dell’esperienza amministrativa del sindaco Lucio Greco. “Il commissariamento, a seguito della sfiducia – spiega – è la soluzione che si cerca sempre di evitare. Però, se ad un’azione amministrativa, che già è piuttosto mediocre, si aggiunge una maggioranza che di fatto non c’è, allora non posso che dire che la città non ha più tempo da perdere. Deve essere la maggioranza a dimostrare di avere i numeri. Sicuramente, noi non faremo mai cadere il numero legale in aula, su atti importanti come il consolidato 2020. Però, DiventeràBellissima non è in maggioranza e non è interessata ad eventuali ingressi in giunta”. Fu proprio Pellegrino, per primo, a parlare di sfiducia a Greco, riecheggiando quanto accaduto nel 2018, con l’allora sindaco Domenico Messinese che dovette incassare la fine anticipata del suo mandato. “E’ evidente che gli alleati del sindaco, compresi i partiti – aggiunge l’esponente del gruppo di Musumeci – sono stanchi di subire decisioni adottate da Greco, ma senza alcuna concertazione. Le dimissioni presentate dall’ex assessore Giovanni Costa mi sembrano più che esplicative. Ha elencato una serie di ragioni, pratiche e amministrative, che onestamente preoccupano”. Pellegrino fa capire che Greco non potrà fare troppo affidamento su qualche mossa a sorpresa, che possa arrivare dai banchi dell’opposizione.
L’avvocato, la scorsa settimana in consiglio comunale, ha accolto di buon grado “le aperture che arrivano dall’opposizione”. Il consigliere smonta facili entusiasmi. “Magari, non sono stato chiaro – conclude – il nostro gruppo può sicuramente dare un supporto, alla città, se ci saranno progetti esecutivi in Regione, che vanno conclusi e finanziati. Non ci tireremo indietro, attraverso i nostri riferimenti istituzionali. Questo però non significa affatto che siamo in maggioranza. E’ escluso”. L’esponente del gruppo del presidente Musumeci pare confermare una linea, non da “guerra” aperta verso la giunta. Però, non sembra per nulla pronto a fare da “scialuppa di salvataggio” né per il sindaco né per i numeri della sua maggioranza.