Gela. Entro sessanta giorni l’amministrazione comunale deve trasmettere le misure correttive tese all’equilibrio del bilancio e “all’emersione e recupero del disavanzo”. Così concludono i magistrati della sezione di controllo della Corte dei Conti regionale. È stata trasmessa la decisione che era attesa da settimane. Non un dissesto ma un piano di riequilibrio anche se intanto Palazzo di Città sarà sottoposto “alle limitazioni previste dall’art.188, comma 1 quater, del Tuel, consistenti nel divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge e fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi”, si legge nella deliberazione trasmessa in Comune.
Le criticità rimangono venendo a mancare “una sana gestione finanziaria”. In quasi sessanta pagine, i giudici contabili ritornano sul rendiconto 2020 e sui bilanci di previsione 2019/2021, 2020/2022 e 2021/2023 e su quanto trasmesso dagli uffici comunali anche in vista dell’audizione delle scorse settimane. “Il risultato di amministrazione dell’esercizio 2020 inattendibile, derivante dalla presenza di un Fcde di un Fondo contenzioso e di un Fondo perdite partecipate sottostimati, nonché della necessità di costituire un “fondo oneri DFB” al fine di sterilizzare i rischi sugli equilibri di bilancio derivanti dall’ingente mole di Debiti fuori bilancio ancora da riconoscere e finanziare, con un disavanzo di amministrazione emergente e latente di rilevante importo”. I debiti fuori bilancio continuano ad essere una costante ritenuta ancora assai pericololosa per gli equilibri di bilancio dell’ente. I giudici precisano spiegano che c’è evidenza della “presenza di irregolarità contabili particolarmente rilevanti, in particolare inm ateria di procedure di spesa”.