Il Comune di Gela, una città che ha una vivace economia locale, ha visto, negli ultimi anni, una crescita nell’uso dei metodi di pagamento digitali. Certo, l’utilizzo degli strumenti tradizionali, come il contante, è ancora imbattibile ma alcune brutte disavventure (come la scoperta di banconote false da parte della Polizia) hanno migliorato l’approccio dei cittadini nei confronti delle carte di credito o delle transizioni digitali.
Gela è un comune italiano piuttosto grande: i suoi settantamila abitanti, infatti, rendono la cittadina una delle più importanti nella provincia di Caltanissetta e nella fascia costiera meridionale dell’isola. Come tutti i paesi del Sud Italia, e in particolare della regione Sicilia, il comune ha un’ottima economia basata, principalmente, sul turismo e negli ultimi anni, con una tecnologia sempre più avanzata, le analisi fatte sui dati di pagamento hanno visto un cambiamento legato ai metodi utilizzati per, appunto, pagare. C’è stato un bello scarto in positivo per le transazioni digitali rispetto agli anni passati.
Il contante resta, però, il re delle transazioni. Come in molte città italiane di medie dimensioni, infatti, il 60-70% delle transazioni locali avviene con le banconote. Questo accade a Gela come a Niscemi, soprattutto nei mercati e nei piccoli esercizi commerciali. Questa preferenza è, sicuramente, un’abitudine consolidata ma anche frutto di una ridotta penetrazione di sistemi di pagamento online in contesti che sono meno sviluppati tecnologicamente.
Questo scollamento con la realtà è molto visibile anche nel gioco d’azzardo che vede la Sicilia tra le regioni in cui si gioca di più. I siti di gioco d’azzardo e i casinò online che accettano PayPal come metodo di pagamento, hanno, infatti, vita un po’ più difficile nella provincia siciliana dove, ancora adesso, le agenzie di scommesse e le sale giochi sono preferite ai siti online.
Pagamento in contanti e truffe diffuse
Ci sono state diverse truffe perpetrate, negli anni, con il pagamento in contanti. Una delle ultime ha visto, nel 2018, un sequestro di 94 banconote false da 100 euro da parte delle forze dell’ordine del comune di Niscemi. Non un caso isolato, purtroppo. Le frodi che hanno, appunto, come mezzo il contante sono più diffuse di quelle online. Questo nasce dal presupposto per cui le banconote sono più facili da diffondere seppure contraffatte.
Le truffe in rete (che restano una grossa piaga) sono, comunque, più risolvibili grazie al blocco delle carte, ai vari gradi di conferma di un pagamento e dalla richiesta continua, da parte di banche e istituti di credito, di validazione di una determinata operazione online. Certo, con l’esplosione dell’intelligenza artificiale, i tentativi di phishing e di truffe in rete si sono moltiplicati ma questo non può, e non deve, fermare la diffusione di metodi di pagamento digitali anche in paesi come Gela o Niscemi.
Essere al passo con la modernità, cambiare, anche radicalmente, i costumi di un posto è sempre una scelta positiva. Avere, poi, la capacità di modernizzare i propri metodi di pagamento, proprio ora che sono sicuri e affidabili, ci permette di poter andare in giro senza contante e con meno ansia di poter essere vittima di qualche situazione poco piacevole da parte di malfattori.