"Compostaggio e vasche, decide Srr", Picone e Bancheri "a Gela assenze di personale": "Tutele? Legittime richieste Di Stefano"
E' sempre più chiaro che le sorti del ciclo rifiuti locale si scrivono nelle "pagine" della piattaforma di Timpazzo e Gela non può che essere determinante, pure sul versante delle garanzie economiche a tutela del territorio
Gela. Il ciclo locale dei rifiuti passa, ormai, quasi esclusivamente dal binomio Srr4-Impianti Srr. La società madre, presieduta dal sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri, e l'in house, amministrata dall'ingegnere Giovanna Picone, si apprestano a concentrare l'intera filiera impiantistica e non solo. Ato Cl2 va gradualmente, dopo anni, verso la completa liquidazione, anche se mancano passaggi importanti. Lo scacchiere è quello dell'ambito, al cui interno Gela ha una posizione decisiva. Sul proprio territorio si colloca l'intera “giostra” del ciclo dei rifiuti ed essendo il Comune più grande dispone di quote societarie determinanti. “Oggi, Impianti Srr – dice l'amministratore Picone – è un'entità societaria importante, con quasi 450 dipendenti. Per ciò che concerne Gela ci attestiamo intorno ai 150. Sicuramente, in quest'ultimo periodo, non abbiamo potuto rispondere al meglio su Gela e ci scusiamo perché stiamo registrando un tasso di assenza che sfiora in alcuni casi il quaranta per cento tra i nostri dipendenti. Stiamo conducendo verifiche e siamo in pieno confronto con le organizzazioni sindacali”. Ieri, il vicesindaco Fava, che ha la delega all'ambiente, al termine di un sopralluogo in più quartieri, ha spiegato che “da circa un mese Impianti è fuori binario e deve fare di più”. Lo stesso Fava ha, all'opposto, valutato favorevolmente l'azione di Ghelas. In municipio è stato costituito un gruppo interno, allo scopo di vigilare sul servizio rifiuti. “Eviterei di mettere a confronto le due aziende – aggiunge Picone – abbiamo una mole di lavoro del tutto differente. Certamente, Ghelas sta adempiendo ma questo non significa che Impianti lavori male. Stiamo anzi cercando di stringere ancora di più”. Sul tasso di assenze nel cantiere locale, Impianti sta conducendo un'analisi insieme alle organizzazioni sindacali e in giornata si è tenuta una lunga riunione. Il focus dell'in house si chiama in primis Timpazzo. La piattaforma integrata è al centro delle attenzioni per le prospettive da concretizzare. “Abbiamo ricevuto le autorizzazioni regionali per l'efficientamento del Tmb e per una riprofilatura della vasca E, essenziale perché ci consente di gestire al meglio la fase transitoria verso la nuova vasca, in fase di progettazione. Puntiamo molto – dice inoltre Picone - sul ciclo del Css e può diventare una soluzione con società importanti interessate, a partire da quelle che operano con i cementifici. Vorremo inoltre che il nostro Css potesse essere destinato alla produzione di oggetti”. Quando il tasto è quello di Timpazzo, le spie da accendere sono molteplici. Il governo regionale, con i fondi Fsc, mira all'ampliamento del sito, in un'area però sottoposta a vincoli stringenti, di natura ambientale. Inizialmente, il progetto faceva richiamo a due nuove vasche. Il manager Picone parla di “una nuova vasca”. Sullo sfondo, ma non troppo, ci sono ulteriori fattori: le vasche dismesse A-B e C-D. Sono ancora sotto l'egida di Ato Cl2 ma in sede regionale è stato delineato il cronoprogramma volto al passaggio definitivo proprio alla Srr. Possono essere “messe a reddito”, ritornando efficienti e quindi riducendo l'incidenza dell'ampliamento potenziale? I vertici di Impianti e di Srr ci stanno pensando. “I rapporti con Ato, nell'ultimo periodo, sono più sereni – spiega il presidente Srr Bancheri – una sentenza del Cga dice chiaramente che l'area delle vasche è di proprietà del Comune di Gela. Abbiamo chiesto di accelerare il trasferimento da Ato alla Srr. Vogliamo chiudere il ciclo e avere una piena gestione. Su Brucazzi e sull'impianto di compostaggio faremo una valutazione economica”. Picone si rimette proprio alle decisioni della Srr. “Sia per il compostaggio sia per le due vasche sature – conferma l'ingegnere – non possiamo che attenerci alle decisioni che saranno prese dalla Srr. E' chiaro che sarà eventualmente la nostra società a doversene occupare. Cercheremo di capire se ci siano spazi per una redditività”. Picone, allo stato, è cauta sull'opzione dell'organico a Timpazzo. “Ha un impatto sul contesto territoriale – riferisce – per ora, preferiamo rivolgerci ad altri siti, comunque con tariffe non così elevate. Se la Srr4 deciderà di acquisire l'impianto di compostaggio di Brucazzi, verificheremo se dovrà essere sottoposto a un revamping oppure se si apriranno altre soluzioni”. Srr, attraverso Bancheri, pare comunque piuttosto propensa ad accogliere le richieste che in questa fase sono state avanzate dal sindaco Di Stefano. “Sono certamente legittime – conferma il presidente del cda – il sindaco di Gela chiede una forma di tutela, anche economica, con royalties o mitigazioni, che sono comunque aspetti differenti tra loro. Noi diciamo solo che le questioni vanno trattate separatamente. Il percorso per il trasferimento delle vasche di Timpazzo deve essere concluso prima possibile”. Non c'è dubbio che la piattaforma di Timpazzo e più in generale la filiera dei rifiuti e dell'impiantistica, attirano attenzioni, politiche oltre che economiche. Il peso finanziario è consistente e il Comune di Gela intende farsi sentire, a tutela delle esigenze territoriali. “Impianti Srr – conclude Picone – è una società in attivo, anche se con margini inferiori rispetto al passato. Nell'ultimo anno abbiamo condotto investimenti importanti, pure per avviare il servizio a Piazza Armerina. In due anni, possiamo dire di aver avviato le attività in tutti i Comuni dell'ambito. E' un ottimo traguardo. Timpazzo, per i Comuni soci, mantiene tariffe che si possono certamente definire calmierate, circa 79 euro a tonnellata mentre nell'area catanese si arriva a 350 euro per tonnellata e in quella palermitana a circa 300 euro. Nel recente passato, il grosso flusso si legava all'emergenza e al fatto che ci fossero soglie di conferimenti assolutamente maggiori". E' sempre più chiaro che le sorti del ciclo rifiuti locale si scrivono nelle "pagine" della piattaforma di Timpazzo e Gela non può che essere determinante, pure sul versante delle garanzie economiche a tutela del territorio.
11.9°