Compostaggio, Di Paola: “Regione difende business rifiuti, su Timpazzo valuto ricorso”

 
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Il deputato regionale Nuccio Di Paola

Gela. Per il dipartimento ambiente della Regione, può andare avanti il progetto di potenziamento dell’impianto di compostaggio di Brucazzi, attualmente gestito dall’Ato Cl2 in liquidazione. E’ stato emesso il decreto che esclude l’assoggettabilità a valutazione ambientale. Sostanzialmente, Palermo conferma le indicazioni fornite dai tecnici Ato, che ritengono fondamentale aumentare la capacità dell’impianto, che non riesce più a rispondere alle esigenze di tutti i Comuni dell’ambito. Un provvedimento che si inserisce in una fase molto delicata, con la piattaforma di Timpazzo che potrebbe a breve ottenere l’autorizzazione definitiva per ricevere quantitativi maggiori di rifiuti. “Il decreto rilasciato per l’impianto di compostaggio mi ha molto sorpreso – dice il deputato regionale grillino Nuccio Di Paola – già tre anni fa, avevamo presentato un’interrogazione sul sistema di Brucazzi, tra le altre cose da sempre ritenuto molto impattante, almeno rispetto agli odori emessi, che danneggiano le tante aziende insediate in quell’area. Avevamo anche proposto l’ipotesi che venisse collocato in un altro sito, magari a Timpazzo. Dal presidente Musumeci e dagli assessori non abbiamo mai ricevuto risposte. Ora, addirittura, si autorizza l’ampliamento. Quindi, a pagarne le conseguenze dovrà sempre essere il nostro territorio e oltretutto vengono pesantemente danneggiati gli imprenditori. Tutto questo, perché? Per favorire il business dei rifiuti, sia privato che pubblico?”. Di Paola, tra i primi ha subito contestato la scelta di concentrare più conferimenti, da tutta l’isola, sulla piattaforma di Timpazzo. Ritornando su quanto dichiarato ieri dal presidente della Regione, che ha annunciato l’intenzione di aprire alla realizzazione sull’isola di un termoutilizzatore, il deputato rilancia l’allarme.

“Da alcune indiscrezioni, pare che il governo regionale sia intenzionato a scegliere sempre l’area centrale della Sicilia, che a questo punto, con le province di Caltanissetta ed Enna tra le più esposte, rischia di diventare la discarica dell’intera Regione – aggiunge – l’hanno definito termoutilizzatore, ma non cambia la natura dell’impianto, che sarà un inceneritore di rifiuti, peraltro affidato ai privati, nonostante il presidente abbia denunciato l’eccessiva presenza proprio dei privati nella gestione delle discariche siciliane”. In attesa che Palermo emetta gli ultimi atti, necessari nella procedura, il deputato inoltre non esclude neanche l’azione giudiziaria. “Sul progetto per aumentare i quantitativi di rifiuti conferibili a Timpazzo, sto studiando le carte – conclude – e valuto anche la possibilità di un ricorso amministrativo. Non è possibile che un territorio, che potrebbe gestire senza problemi i propri rifiuti, debba sopportare il peso di quelli che arrivano da mezza Sicilia, solo perché il governo Musumeci non è mai riuscito ad adottare soluzioni efficienti”.

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