Compostaggio, convocato cda per perizia: "Gli asset di Ato vadano alla Srr"

Srr e la controllata Impianti Srr dovrebbero a breve completare tutte le caselle della gestione, prendendo in carico proprio gli asset di Ato, a partire dal compostaggio, che va rimesso a regime, così da evitare che i Comuni paghino tariffe maggiorate

A cura di Rosario Cauchi
01 agosto 2025 16:30
Compostaggio, convocato cda per perizia: "Gli asset di Ato vadano alla Srr" -
Condividi

Gela.  Per evitare il protrarsi della vicenda che tocca il sistema di compostaggio di contrada Brucazzi, sollevata nuovamente, come abbiamo riportato, dal sindaco Di Stefano, sarebbe fondamentale finalizzare il passaggio alla Srr4 di tutti i rapporti e gli asset, attualmente in carico ad Ato Cl2 in liquidazione. Il presidente Srr Gianfilippo Bancheri ha risposto così alla missiva fatta pervenire da Di Stefano, che ha rilevato come lo stop prolungato del compostaggio possa anche generare “un danno erariale”, con i Comuni dell'ambito, a partire da Gela, costretti a conferire in altri siti e a costi ampiamente superiori. Bancheri ribadisce che dalla Srr, in più occasioni, sono arrivate sollecitazioni a osservare il dettato normativo, così da procedere al trasferimento di rapporti e asset dell'Ato Cl2 in liquidazione. “La Srr4 da anni evidenzia che soltanto con il subentro della stessa in tutti rapporti giuridici facenti capo ad Ato in liquidazione, così come è stato già fatto per gli Ato idrici di Caltanissetta e di Enna, ai quali sono subentrati le Ati, si potrà immediatamente chiudere la liquidazione, arrestare l'ingiustificato esborso di denaro pubblico, nonché riavviare l'impianto di compostaggio. A tal proposito si ricorda che la cessione di azienda costituisce proprio uno degli strumenti per attuare la liquidazione. La comunanza dei soci della Srr e dell'Ato, peraltro, da un lato, non giustifica la duplicazione delle spese di gestione, questa certamente fonte di danno erariale; dall'altro, consente con immediatezza il concretizzarsi di questo passaggio, come è già avvenuto per la gestione del sistema idrico integrato. Tutto ciò nel pieno rispetto della legge regionale 9/2010 e dei principi civilistici in materia di gestione liquidatoria delle società, atteso che con il subentro a titolo universale verrebbero garantiti tutti i diritti dei creditori”, riporta la risposta firmata da Bancheri. Il presidente Srr conferma resistenze dalla guida di Ato e non solo. “Di contro, il liquidatore dell'Ato Cl2 e alcuni soci, tra i quali il Comune di Gela con il sindaco pro-tempore, hanno impedito la votazione su tale richiesta di chiusura immediata della gestione liquidatoria, che si protrae da oltre un decennio, arrecando notevoli danni ai soci e per essi ai cittadini dell'ambito, e contravvenendo alle indicazioni della Corte dei Conti. Quest'ultima, infatti, in più occasioni ha sottolineato come l'eccessivo prolungamento temporale delle gestioni liquidatorie si pone in contrasto con la funzione stessa della procedura e come sia vietato agli enti in liquidazione intraprendere nuove operazioni in base alle previsioni della legge regionale 9/2010, violando e contravvenendo allo scopo liquidatorio”, è indicato nella nota di riscontro. Il presidente Srr ritiene che il trasferimento di tutti i rapporti e dell'impiantistica, chiudendo la fase di liquidazione Ato, darebbe vantaggi, anzitutto economici. “Il subentro immediato della Srr, senza soluzione di continuità, in tutti i rapporti attivi e passivi dell'Ato, nelle funzioni residuali, nei contratti stipulati con i soggetti terzi, nonché nelle Aia rilasciate dalla Regione per la gestione sia dell'impianto di compostaggio di Brucazzi sia delle vasche esauste A-B e C-D di Timpazzo, determinerebbe un notevole risparmio di spesa, potendo la Srr, da un lato utilizzare la propria struttura per la gestione ordinaria dei crediti e debiti; dall'altro, per la gestione degli impianti, avvalersi della struttura esistente e operante della società in house alla quale la Srr ha affidato l'intero ciclo dei rifiuti. Il protrarsi di una liquidazione che determina ingentissime spese annuali, certamente aggravate negli ultimi due anni atteso il blocco di qualsiasi attività da parte di Ato e l'impossibilità della stessa per legge di poterne effettuare di nuove, impone l'immediata chiusura della liquidazione con il subentro a titolo universale della Srr”, scrive. La prossima settimana, in riscontro alle richieste di Di Stefano, il cda della Srr, convocato da Bancheri, si riunisce per dare incarico a un tecnico: si occuperà di una perizia finalizzata a definire il valore di mercato dell'impianto di compostaggio, destinato inevitabilmente alla Srr e quindi a Impianti Srr. Bancheri ricorda inoltre che il commissario Ato, “senza coinvolgere i sindaci dell'assemblea dell'Ato Cl2 in liquidazione, al fine di assumere le determinazioni consequenziali al provvedimento del Dipartimento regionale acqua e rifiuti, ha indetto una procedura pubblica di alienazione dell'impianto di compostaggio e degli edifici adiacenti. Nonostante il comportamento non rispondente agli interessi dei soci, la procedura di gara è andata deserta”. I vertici di Srr insistono sul fatto che “Ato Cl2 in liquidazione non è più legittimato per legge a gestire servizi e impianti, per cui è necessario che gli asset di quest'ultimo vengano al più presto o alienati o dati in gestione alla società in house della Srr, che è gestore unico di tutti i servizi legati alla gestione dei rifiuti”. Ormai da tempo, intorno al ciclo dei rifiuti e a quello impiantistico, è evidente come ci siano distanze enormi tra Srr e Ato in liquidazione, entità composte dai medesimi soci, ovvero i sindaci dei Comuni del territorio. Srr e la controllata Impianti Srr, salvo sorprese, dovrebbero a breve completare tutte le caselle della gestione, prendendo in carico proprio gli asset di Ato, a partire dal compostaggio, che va rimesso a regime, così da evitare che i Comuni paghino tariffe consistenti per conferire in altri siti.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela