Gela. “Niente egoismi e un progetto che riesca a mettere insieme e compattare tutte le forze che si ritengono alternative al governo Meloni e a quello Schifani”. Il componente della direzione nazionale dem Peppe Di Cristina non sembra temere contraccolpi dall’addio di alcuni dirigenti del Pd, ora nel progetto civico di “Una Buona Idea”. “Non credo che questo possa comportare problemi nel dialogo anche con quell’area politica – dice – lo escludo”. Allo stesso modo, l’ex segretario provinciale non arretra sul sostegno al nuovo corso democratico. “Arancio è il miglior commissario che potesse essere individuato – aggiunge – vorrei far notare che è stato sostenuto e voluto dal segretario regionale Anthony Barbagallo e da quello provinciale Renzo Bufalino, che sono stati grandi sponsor della Schlein. Il congresso è un momento politico e non può essere sempre inteso come una resa dei conti. Arancio ha pieno mandato, questo deve essere chiaro. Visto che qualcuno usa metafore calcistiche, posso dire che il Pd non è certamente il Manchester City ma allo stesso tempo io non vedo molti Maradona in giro”. Di Cristina ritiene che un patto elettorale per l’alleanza possa chiudersi intorno a punti cardine. “Anzitutto, non si può trascurare una questione morale che c’è e va affrontata – continua – ci deve essere piena consapevolezza del pericolo di una destra che a Roma taglia fondi alla città, anche i lavori per la copertura dello stadio sono ancora a rischio, e a Palermo segue la stessa linea a danno del territorio. Sono convinto che il sindaco sia ancora troppo timido verso questa destra. Deve essere netto il no a qualsiasi industria dei rifiuti mentre va seguito con molta attenzione lo sviluppo della transizione di Eni che determina investimenti. Si deve continuare a parlare del rapporto tra Eni e la città”.
Ritorna anche sulle scelte di quattro anni fa. “Probabilmente, quella soluzione non fu felice ma riuscì a fermare l’avanzata della Lega – conclude – anche in quel periodo nessuno sembrava interessato ad allearsi con il Pd ma alla fine c’era la ressa per fare un’intesa. A chi invece non fa altro che attaccare il Pd, risponderò continuando a fare politica e spiegheremo qual è la nostra storia e quali sono invece i percorsi intrapresi da altri. Dobbiamo parlare con la gente. Non mi pare che ci sia qualcuno che possa fare lezioni di etica e di morale al Pd”. Di Cristina continua a issare la bandiera dem seppur il commissariamento non abbia certamente allentato le tensioni interne. L’ex segretario pare piuttosto certo che alla fine il Pd non sarà per nulla isolato.