Comparto agricolo in crisi profonda, a Ponte Olivo parte il presidio: “Non ce la facciamo più”

 
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Gela. Lo avevano preannunciato e da questa mattina diversi agricoltori del territorio, soprattutto gelesi e niscemesi, si sono radunati, con i loro trattori, nella zona di Ponte Olivo. Un’iniziativa indetta dall’associazione “Santa Maria” e da altre sigle del settore. Nessun blocco ma un sit in, che proseguirà anche domani, volto principalmente a rilanciare una vertenza senza fine. Nei campi locali l’acqua non arriva e le dighe non danno copertura, i prezzi di produzione e per le materie prime sono alle stelle, le aziende soccombono perché non riescono a stare su un mercato dominato da produzioni a basso costo che arrivano da mercati esteri e le aree rurali si spopolano. Le politiche liberiste dell’Unione europea sono platealmente contestate.

“Non possiamo andare avanti così”, dicono molti presenti al presidio di Ponte Olivo.

Agricoltori al presidio di Ponte Olivo

Diversi rischiano di dover rinunciare a tutto mentre i giovani lasciano il territorio oppure si concentrano su altri comparti. La crisi è profonda in una zona fortemente toccata dalla siccità. Le istituzioni politiche sono attese a scelte forti. Fino ad ora, secondo gli agricoltori, proprio le decisioni politiche sono le grandi assenti.

1 commento

  1. L’unione Europea è la regione Siciliana forse non interessa incrementare l’agricoltura , nel nome della green economy forse gli interessa incentivare l’uso dei pannelli solari in terreni fertili

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