Gela. “Un grave errore” di approccio ma anche di metodo. Così lo definisce il maestro Giovanni Iudice, riferendosi alle prime scelte del sindaco e della sua giunta, in tema di eventi e cultura. Ieri, l’amministrazione comunale ha dato i natali istituzionali al Comitato tecnico scientifico con l’obiettivo di sviluppare il percorso verso “Gela 2025”, peraltro da legare alla progettualità di Agrigento capitale italiana della cultura. “Non mi interessano gli incarichi – dice Iudice – voglio invece sollevare una questione. Penso che bisognerebbe seguire una forma giusta delle cose, come peraltro si fa in tante altre città, anche siciliane. Per la mia attività, ho da fare con molte realtà, in Italia e all’estero. Ritengo di poter contribuire ad un punto di vista differente”. L’artista insiste sul fatto che il punto di partenza per una programmazione culturale debba concentrarsi intorno “a figure di competenti, che sono indicati direttamente dai sindaci”. Iudice invece crede poco ai “gruppi allargati dove ognuno dice la propria”. In questa visione posta dall’artista, “le associazioni devono essere un braccio operativo dei servizi. Non possono essere la mera questione culturale di qualità”. L’amministrazione è orientata a costruire un comitato allargato ad esponenti di associazioni, cultori di storia e tradizioni, operatori del settore degli eventi, dando comunque spazio a diversi giovani.
“Serve una strategia – conclude l’artista – i programmi li fanno i professionisti, figure ben connotabili alle quali i sindaci danno un diretto incarico di fiducia per produrre strategie, eventi, cultura ed economia. Parliamo di professionisti che sono già abituati a lavorare in ambiti di grandi eventi”.