Coltellate in via Agatocle, finisce a processo il pastore arrestato dopo la fuga

 
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Gela. Arrestato a fine settembre con l’accusa di tentato omicidio per aver colpito,utilizzando la lama di un coltello, sia il fratello della sua compagna che la stessa donna, si aprirà a febbraio il processo

a carico del pastore trentasettenne Giuseppe Scilleri. L’uomo venne bloccato dai carabinieri del reparto territoriale all’interno di un podere di campagna dopo essersi dato alla fuga dall’appartamento di via Agatocle diventato teatro del violento confronto. Il gip del tribunale, a conclusione dell’interrogatorio di garanzia, non convalidò l’arresto, ordinando il trasferimento dell’uomo dal carcere di contrada Balate all’abitazione di famiglia in regime di arresti domiciliari.
Adesso, è stato emesso un decreto di giudizio immediato e Scilleri dovrà presentarsi davanti al collegio presieduto dal giudice Paolo Fiore. Il provvedimento è stato notificato anche al suo legale di fiducia, l’avvocato Filippo Spina.
Dopo il no, di recente arrivato dai giudici del tribunale della libertà davanti alla richiesta di una misura diversa dai domiciliari, il legale non esclude comunque un ricorso in cassazione nonostante il decreto di giudizio immediato.
Stando alla difesa, ci sarebbero diverse lacune nella ricostruzione dei fatti fornita dagli inquirenti: non a caso, l’avvocato Spina ha più volte chiesto la rideterminazione del reato da tentato omicidio a lesioni.

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