Gela. Non ci sarebbe stato un tentato omicidio. Per questa ragione, il pubblico ministero Serafina Cannatà ha chiesto l’assoluzione per Tommaso Cassisi. L’uomo è accusato di aver brandito un coltello nei confronti di Salvatore e Antonino Migliore, ferendoli.
La contesa andò in scena, nell’estate di sei anni fa, lungo la spiaggia di Falconara. Al centro del diverbio, sfociato nel “duello”, ci sarebbero state ragioni economiche legate anche alla rottura del rapporto sentimentale tra il figlio dello stesso imputato e una giovane, legata da rapporti di parentela con i due Migliore.
In base alla ricostruzione condotta in aula dal pubblico ministero non ci sarebbero gli elementi per giustificare l’accusa di tentato omicidio.
Un anno e otto mesi di reclusione, invece, sono stati chiesti dallo stesso pm per il porto abusivo d’armi e le lesioni. “Il mio assistito – ha spiegato il legale di difesa Fabrizio Ferrara – si è solo difeso dai due Migliore che volevano ucciderlo”.
Salvatore e Antonino Migliore, costituiti parte civile con l’avvocato Maurizio Scicolone, sostengono invece di essere stati aggrediti, con tanto di lama, proprio dall’imputato. Furono due carabinieri, liberi dal servizio, ad accorgersi di quello che stava accadendo e a cercare di riportare la calma.
Adesso, la decisione sul caso, potrebbe arrivare alla prossima udienza fissata per eventuali repliche. L’imputato, in ogni caso, aveva optato per il rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare Chiara Raffiotta.