Gela. Una condanna ad otto anni di reclusione. E’ questa la richiesta formulata dalla procura minorile nei confronti della giovane che tre anni fa aggredì e accoltellò, in pieno centro storico, una compagna di corso. Entrambe frequentavano una struttura per la formazione professionale. Pare che a causa di precedenti dissidi, tra le due ci fossero già stati confronti piuttosto animati. L’imputata, finita davanti al gup, dopo l’ennesima richiesta di chiarimenti, colpì la compagna con una lama, causandole profonde ferite. E’ accusata di tentato omicidio. La famiglia della giovane rimasta ferita segue il procedimento, assistita dall’avvocato Filippo Spina. Dopo l’arresto, all’imputata venne concesso un periodo di messa alla prova, così da avviare un percorso riabilitativo, con scuola e lavoro. L’esito, però, non ha convinto i pm della procura minorile, che hanno chiesto e ottenuto la revoca. Una decisione che ha indotto i difensori, gli avvocati Francesco Enia e Giusi Ialazzo, a sostenere il giudizio abbreviato. Questa mattina, è stata formalizzata la richiesta di condanna, da parte del pm che segue il procedimento. Le indagini vennero condotte dai carabinieri. I difensori, invece, esporranno le loro conclusioni a fine mese, quando potrebbe arrivare la decisione del giudice dell’udienza preliminare.
Dopo l’aggressione, la vittima riuscì a chiedere aiuto, nonostante la copiosa perdita di sangue. Fu poi trasferita in ospedale. Gli inquirenti, per ricostruire la dinamica, si affidarono alle immagini registrate da sistemi di videosorveglianza della zona. I pm ritengono che l’imputata volesse uccidere. La giovane accusata, però, ha sempre escluso questa intenzione.