Gela. L’emergenza droga e nello specifico la diffusione di cocaina e crack tra i giovani gelesi è ormai fuori controllo. L’età media dei consumatori si è drammaticamente abbassata andando a toccare anche le fasce adolescenziali. Il primo tiro di coca o la prima pipetta di crack arrivano adesso intorno ai 13 – 14 anni, complice anche l’abbattimento dei prezzi che gli spacciatori impongono sulle piazze per aumentare la clientela.
Si impenna di conseguenza il numero dei consumatori, di ogni età e fascia sociale. Un’emergenza confermata dai numeri in aumento dei trattamenti sanitari obbligatori posti in essere dal centro Salute mentale cittadino. Ragazzi sempre più giovani che finiscono in ospedale in preda a deliri legati al consumo di stupefacenti, in particolare cocaina ed anfetamine oppure il ritorno di una delle droghe più micidiali degli anni 90, il crack fumato nelle bottigliette di plastica, più economico delle altre due.
Una impennata preoccupante come non se ne vedevano da tempo in città, come conferma il responsabile del Csm, il dottor Giuseppe Arancio. Il consumo dunque è parecchio diffuso e coinvolge target molto ampi per età e ceto sociale. Chi segue da diverso tempo le realtà sociali del territorio è convinto che tutti debbano collaborare per formare e informare i più giovani e i minori.
Per questo motivo oggi, in occasione della Giornata mondiale della Sanità Mentale, il Csm di Gela ha organizzato in aula consiliare, a partire dalle 9, un incontro con le quarte e quinte classi degli istituti superiori, per sensibilizzare i ragazzi ai pericoli dell’assunzione di crack.