Gela. Una perizia per stabilire la natura e l’origine delle patologie contratte da molti dei lavoratori a suo tempo addetti all’impianto clorosoda del polo petrolchimico. È la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla Procura della Repubblica di Gela al Tribunale per indagare su dodici morti sospette.
Tale richiesta si fonda sugli esiti delle complesse e articolate indagini condotte direttamente dalla Procura con il personale della sezione di Polizia Giudiziaria. Sono stati identificati e sentiti tutti i lavoratori che erano stati addetti, con varie mansioni, all’impianto clorosoda, in particolare quelli che avevano contratto malattie o i familiari di quelli deceduti.
Attraverso le loro dichiarazioni e l’acquisizione di una vasta mole di dati e documenti, è stato ricostruito il quadro delle lavorazioni effettuate nell’impianto, le sostanze che venivano utilizzate, trattate e prodotte e le modalità tecniche e gestionali attraverso cui si sviluppava il ciclo produttivo e l’attività dei dipendenti.
Identificate le diverse patologie riportate da tanti lavoratori e la riconducibilità di tali patologie al contatto con le sostanze chimiche presenti nell’impianto ed alle modalità con cui queste venivano trattate nell’ambiente di lavoro.
Per avere una prima ricostruzione del quadro specifico delle patologie e del nesso causale è stata quindi disposta ed acquisita dalla Procura una consulenza tecnica medico-legale che ha messo a fuoco, attraverso l’esame del materiale documentale raccolto, le posizioni dei lavoratori affetti da patologie o deceduti e i profili di possibile riconducibilità alle lavorazioni dell’impianto clorosoda.
Le persone sottoposte ad indagine sono diciassette.
I lavoratori deceduti per i quali si chiede la perizia in incidente probatorio sono dodici.
Centocinque i lavoratori ex dipendenti impiegati nell’impianto clorosoda che hanno contratto patologie che ugualmente si ipotizzano riconducibili alle lavorazioni.