Gela. Dopo la riduzione della condanna, da un anno di reclusione ad otto mesi, decisa dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, la procura generale, in Cassazione, ha chiesto l’annullamento per prescrizione. Le conclusioni sono state presentate nel giudizio contro l’allora broker assicurativa Rosy Cocchiara. La prescrizione farebbe venire meno anche la condanna d’appello. Decine di clienti di un’agenzia assicurativa in città, condotta dall’imputata, subirono perdite di denaro, ricevendo contrassegni in realtà non coperti. Diversi di loro, scoprirono di essere senza copertura, pur avendo pagato, durante controlli delle forze dell’ordine. Subirono sanzioni e verbali di infrazione, nonostante fossero convinti di essere assicurati. In base alle indagini, non sarebbero state versate polizze per almeno trentamila euro. La difesa della broker, sostenuta dall’avvocato Gianluca Vichi, ha sempre sostenuto che il danno sarebbe stato subito dalla compagnia assicurativa e non dai clienti. Molti di loro si sono costituiti parti civili nel procedimento, chiedendo di essere risarciti. Fino ad ora, sia in primo che in secondo grado, a tutti gli ex clienti della broker è stato riconosciuto il diritto al risarcimento.
La prescrizione, invece, potrebbe bloccare questa possibilità. I legali dei clienti si sono opposti all’annullamento per prescrizione, chiedendo la conferma della condanna. La prossima settimana, saranno i giudici di Cassazione a decidere, valutando le conclusioni scritte presentate da tutte le parti del procedimento. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Carmelo Tuccio, Giovanni Cannizzaro, Giovanna Cassarà, Giuseppe Cascino, Maria Elena Ventura, Rosario Giordano, Riccardo Balsamo, Concetta Di Stefano, Ivan Bellanti e Giuseppe Ferrara.