Civici seguono il passo del sindaco, "tagliando" al governo locale allargando e senza manuale Cencelli

Nell'ottica civica, sarà una riorganizzazione, che potrebbe avere come presupposto un potenziale azzeramento della giunta, fondata pur sempre sul modello che vinse le amministrative, rafforzato da ulteriori entità di partito e non solo

30 agosto 2025 21:30
Civici seguono il passo del sindaco, "tagliando" al governo locale allargando e senza manuale Cencelli -
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Gela.  Nessun manuale Cencelli da tirare fuori con l'occasione propizia ma un “tagliando” al governo cittadino che dovrà passare dalla convinzione fondata di supportare il “modello Gela”, ampliandolo ad altre forze che volessero avvicinarsi, in uno schema che comunque non sia di mera autosufficienza. I civici seguono la visione strategica del sindaco Terenziano Di Stefano, che al termine della riunione tenutasi in settimana, richiesta dai dem, ha fatto intendere che “rimescolamenti” nel suo governo cittadino potranno essercene, perseguendo una linea politica ponderata che non chiuda a nuovi innesti e dia continuità al progetto. Le interlociuzioni in casa civica sono costanti, con il primo cittadino e non solo. Ci sono stati contatti e incontri in chiave provinciale, proprio in questi giorni. La dirigenza di “Una Buona Idea”, entità madre della candidatura di Di Stefano alle amministrative di un anno fa, è uno dei pezzi di punta della rete civica in costruzione, su un piano provinciale senza trascurare la sfera regionale. Tra i civici, nessuno vuole mettere in discussione l'attuale “modello Gela”, però prevale una consapevolezza ancora più marcata: lo schema attuale deve essere rafforzato da componenti politiche, moderate, civiche e di centrosinistra, che intendano accogliere il progetto per la città, nella prospettiva dei “dieci anni”. Prima di tutto, come ha più volte ripetuto il sindaco, ogni ragionamento politico deve cedere il passo, in questa fase, a esigenze strettamente amministrative. L'approvazione del bilancio è irrinunciabile. Solo dopo quel valico amministrativo, eventualmente, si potrà pensare al “tagliando” politico, considerato quasi naturale dopo oltre un anno di governo locale. Nell'ottica civica, sarà una riorganizzazione, che potrebbe avere come presupposto un potenziale azzeramento della giunta, ma fondata pur sempre sul modello che vinse le amministrative, rafforzato da ulteriori entità di partito e non solo che accolgano la direzione tracciata. Sembra quasi scontato pensare a interlocuzioni più strette con gruppi come “Progressisti e rinnovatori” del segretario regionale Miguel Donegani (di conseguenza con il movimento “Controcorente” del parlamentare Ars Ismaele La Vardera) e con partiti come Italia Viva, che alle provinciali ha supportato l'alleanza di Di Stefano, a differenza di quanto accaduto alle amministrative del 2024. L'area centrista è un'altra fermata politica davanti alla quale non sembrano prevalere veti. Tra i civici, nessuno ipotizza scenari da rottura interna, soprattutto con bandiere come quella del Pd, che in città schiera due assessori e sei consiglieri comunali. Le richieste dem sono note da tempo e il sindaco non vuole tirarsi indietro. Verranno rispettate gradualmente, però in uno scenario che non può essere asettico o slegato da eventuali evoluzioni dell'alleanza. Secondo i civici, la strutturazione di un'alleanza, pure in chiave regionali, non si può fondare solo “sui posti” e sulla rappresentanza quasi matematica. Ci vorranno più flessibilità e una partecipazione piena, indipendentemente dalle caselle di giunta o da eventuali sottogoverni. I civici e il sindaco Di Stefano non sembrano intenzionati a cambiare le carte in tavola ma neanche a privilegiare le aspettative dei partiti, magari sacrificando un fronte più ampio, che costruisca un potenziale Di Stefano bis: altro caposaldo da conquistare con i risultati amministrativi per la città. 

In foto il sindaco Di Stefano insieme al presidente del consiglio Giudice, ai consiglieri Faraci e Giorrannello e al segretario di "Una Buona Idea" Licata

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