Gela. “L’unico che sta tradendo la città è il sindaco. Lo invito a dimettersi prima ancora della discussione della mozione di sfiducia. Dimostri di non essere attaccato solo alla poltrona”. Il consigliere comunale Dc Vincenzo Cascino conferma su tutta la linea la scelta che ieri l’ha portato a firmare la mozione. L’atto ha tutti i requisiti, adesso, per arrivare in consiglio. “Non prendo lezioni da nessuno – continua Cascino – men che meno da un sindaco che sta portando la città al baratro. La sua gestione è fallimentare. È sotto gli occhi di tutti. Servizi del tutto inefficienti e una macchina burocratica paralizzata sono prove chiare di ciò che non è riuscito a fare”. La Dc, con la firma della mozione, ha di fatto sancito lo start vero di un progetto di centrodestra per il dopo Greco. “Ho atteso prima di firmare perché volevo capire se il percorso tracciato dalla Corte dei Conti potesse essere rispettato. Le scadenze però si avvicinano e quest’amministrazione non ha ancora un rendiconto che possa darci contezza dell’entità del disavanzo. Il sindaco ha dato riprova di una chiara incapacità amministrativa”.
Per Cascino, che già prima di aderire alla Dc faceva parte della maggioranza del primo cittadino, il depotenziamento politico del progetto dell’avvocato è ormai palese. I cuffariani hanno preso le distanze. “Non si può imporre alla città un governo che non ha i numeri – dice ancora – non si può andare avanti con cinque o sei consiglieri. Greco dovrebbe riflettere anzitutto sulle sue scelte. Se oggi la sfiducia riporta le firme di ben sei ex consiglieri di maggioranza, un motivo ci sarà. Abbiamo preso atto che non ha le doti giuste per affrontare il governo di una città, difficile e in crisi ma dalle mille potenzialità. Doveva essere la svolta invece la sua amministrazione si è rivelata incapace di dare risposte. Il servizio rifiuti va avanti a proroghe e quello idrico continua ad essere costellato da distacchi e disagi. Ora, a rischio ci sono anche i progetti. Si dimetta”.