Gela. La scelta di Eni, adesso ufficializzata dopo una prima incomprensione comunicativa, era attesa almeno dall’inizio dell’emergenza. L’azienda ha già definito un progetto ingegneristico per un’Unità di terapia intensiva al “Vittorio Emanuele”. Una decisione che trova apprezzamento dalla commissione consiliare sanità, che dall’inizio dell’allerta Covid ha chiesto che la multinazionale giocasse un ruolo importante in città. “La commissione sanità che fin dall’inizio di questa epidemia globale si è battuta con iniziative mirate al contenimento del contagio nella nostra città con diverse proposte, ha chiesto da subito ad Eni di intervenire aiutando il nostro ospedale – dicono il presidente Rosario Trainito e i componenti Gaetano Orlando, Giuseppe Guastella, Carlo Romano e Sandra Bennici – dotandolo di tutti i mezzi e macchinari necessari per eventuali episodi di contagio da Covid-19 nella nostra città. Siamo contenti che Eni abbia risposto alle nostre istanze, assicurando alla città tutto quello che mancava ai medici e nei reparti”.
Per i componenti della commissione, Eni ha mandato un messaggio incisivo alla città, immersa nella crisi dell’emergenza Covid. “E’ quello che tutta la città aspettava e l’azienda del cane a sei zampe ha risposto in modo tempestivo – concludono i consiglieri – un grazie da tutti i membri della commissione e da tutti i gelesi”. Negli scorsi mesi, dopo una seduta monotematica dell’assise civica dedicata agli investimenti della multinazionale, c’era stato uno strappo a seguito di dichiarazioni dei manager che avevano sollevato tanti dubbi, almeno rispetto alla loro visione del rapporto tra azienda e città.