Gela. “Inutile nasconderlo, continua ad essere una città Enicentrica. L’azienda, nel bene e nel male, è un interlocutore con il quale fare i conti”. Il pediatra Antonio Rinciani è uno dei pionieri degli studi medici sulle conseguenze dell’industrializzazione nel territorio locale ed ha avuto un ruolo politico importante nell’area di centrosinistra. In passato ha corso per la poltrona di sindaco ed è anche arrivato in consiglio comunale. Oggi, però, nonostante i primi tentativi di rinverdire il dibattito in un centrosinistra locale decisamente ai minimi storici, non ha alcuna intenzione di reclamare ruoli attivi. “Sono un osservatore esterno – dice – e non voglio candidarmi”. Negli ultimi tempi, qualche interlocuzione c’è stata proprio con l’obiettivo di attivare un dialogo nel centrosinistra esteso anche al Pd. Rinciani però si tira fuori da eventuali corse elettorali. “In città c’è una situazione nebulosa – prosegue – la crisi economica fa perdere la speranza a molti”. Nella sua attività medica, a contatto con i piccoli, ha più volte messo in luce la preoccupante ascesa di gravi patologie e malformazioni. Allo stesso tempo, ritiene però che sia arrivato il momento di fare i “conti” con Eni “forse in maniera differente rispetto al passato”. “Serve un sindaco autorevole – spiega ancora – che faccia il garante di una trattativa da spostare però a Roma. E’ necessaria una riappacificazione per tutelare soprattutto chi ha subito gravi danni. Tutte le parti devono fare un passo indietro, in vista di un’intesa”.
Insomma, per Rinciani è quasi inevitabile il dialogo istituzionale con la multinazionale. “Per decenni si sono fatti inutili tavoli tecnici – conclude – adesso, bisogna arrivare ai risultati. Si parla tanto di turismo come nuova risorsa, ma le ritengo parole al vento. Non si diventa una città turistica dall’oggi al domani. E’ essenziale uno studio complessivo. C’è bisogno di un accordo serio con l’industria, senza però limitarsi a guardare sempre al passato. Altrimenti, sarà inutile”. Rinciani aveva avviato un’attività di consulenza gratuita con l’ex giunta Messinese che però si è arenata quasi subito. Si era messo a disposizione nel tentativo di attivare canali istituzionali per arrivare alla nascita di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, una struttura sanitaria di alta specializzazione sulle patologie legate all’industria. Non ci sono state le condizioni per proseguire.