Cis, Greco prende le distanze da Lorefice: “Parole da mestierante, non mi pento dell’appoggio a Schifani”

 
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Greco e il senatore Lorefice

Gela. Le sorti del Contratto istituzionale di sviluppo, ancora avvolte nell’incertezza, non stanno generando troppa compattezza, istituzionale e politica. Il sindaco Lucio Greco, la scorsa settimana, ha inoltrato una comunicazione al ministro Raffaele Fitto, il cui dicastero coordina anche il sistema dei Cis. Si tratta di strumenti che potrebbero agevolare gli investimenti in un territorio in crisi come quello locale. Ad oggi, nulla di tutto questo. Ieri, il senatore Pietro Lorefice, destinatario insieme agli altri parlamentari del territorio della nota redatta dall’avvocato Greco, ha spiegato che si rivolgerà nuovamente a Fitto ma ha anche sottolineato che allo stato non ci sono segnali di alcun tipo per il Cis di Gela. La disamina del senatore M5s, anche critico rispetto alle mosse dell’amministrazione comunale, non trova una risposta favorevole da Greco. “Certi interventi me li aspetto dai mestieranti della politica, non sicuramente da chi occupa posti di rilievo e siede nei banchi del parlamento nazionale. Quando il senatore Lorefice, in risposta alla mia nota relativa al Cis, afferma che “un’azione simile la facciano anche i parlamentari del nord Italia che lo stesso sindaco ha contribuito a far eleggere nel nostro collegio” dimostra di avere, della politica, una visione asfittica e utilitaristica e non proiettata all’interesse generale. Il sindaco, per il ruolo che svolge, ha il diritto-dovere – dice Greco – di rivolgersi a tutti e non solamente alla parte che lo rappresenta, così come un deputato o senatore ha il dovere di difendere certe rivendicazioni anche se provengono da chi non lo ha sostenuto elettoralmente. Quando faccio una richiesta a favore del territorio, non mi preoccupo delle presunte alleanze politiche. Mi preoccupo semmai di vedere riconosciuti certi diritti che la mia comunità merita e aspetta da molto tempo. Quando dichiara poi che si parla di Cis ormai da quattro anni ma senza sviluppi, forse dimentica di essere senatore da ben sei anni, dei quali ben cinque nei banchi della maggioranza, senza rendersi conto quindi di ammettere implicitamente la sua scarsa influenza nelle decisioni importanti. Anche affermare che la sua ultima interlocuzione diretta avuta con il ministro Fitto “non fu favorevole. Mi disse che rispetto al Cis per Gela non c’era nulla di pronto o definito”, mi pare quantomeno fantasioso. Il Comune, di concerto con il ministero competente, ha completato, da tempo, tutto il lavoro preparatorio, come dichiarato dal consigliere Michele Palma, capo della segreteria del dipartimento delle politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Lorefice ha fatto notare, come abbiamo riportato, che il Cis dovrebbe essere la fase finale di un percorso condiviso con tutti gli altri Comuni del territorio e di conseguenza non aiuta la tendenza dell’avvocato Greco, richiamata dal senatore, a scontrarsi spesso con i colleghi.

“Trovo poi offensiva e poco elegante l’insinuazione secondo cui “purtroppo, il sindaco Greco è spesso andato allo scontro con gli altri primi cittadini”. Voglio ricordare all’illustre senatore che, se il sindaco di Gela entra qualche volta in conflitto con gli altri sindaci del territorio, lo fa per difendere gli interessi della propria comunità. Lo stesso mi aspetterei che lo facessero i deputati di Gela, invece di tifare per i sindaci delle altre città. Se poi si vuole, infine, fare riferimento ad ogni costo alla mia scelta di schierarmi a favore di Schifani, è giunto il momento di fare chiarezza una volta per sempre. Non vivo questa mia decisione come una colpa di cui giustificarmi, in quanto è coerente con il mio passato e con la mia visione politica. Dovrebbero essere altri, semmai – conclude – a spiegare le loro giravolte politiche. Gli esempi sicuramente non mancano. Anzi, se dovessi fare l’elenco non saprei da dove cominciare”.

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