"Cirignotta corretto ma non siamo in quel tavolo", Caci: "Alleati? Qualcuno fa fatica a riconoscere il nostro ruolo"
I lombardiani non cedono il passo, vogliono mantenere l'accordo con il primo cittadino e al contempo non rinunciare alla loro identità politica. "Costruire l'alternativa al centrodestra partendo dal “modello Gela”? Il progetto non nacque con questo scopo"
Gela. Gli autonomisti dell'Mpa, fin dall'esordio della coalizione del sindaco Terenziano Di Stefano, hanno scelto di mantenere livelli separati, tra la loro collocazione in Regione, dove sostengono il governo Schifani, e quella nel “modello Gela”, posti sotto le insegne dell'alleanza del primo cittadino civico. Il loro, fino a oggi, è stato un cammino che ha vissuto qualche frenata strategica ma senza incidere sul dialogo generale con Di Stefano. I primi vagiti di unità nel centrodestra cittadino hanno riproposto qualche bivio politico ma i lombardiani non sembrano intenzionati a scomporsi, anzi. “Devo dire che ho apprezzato la correttezza del segretario di Forza Italia Vincenzo Cirignotta, che in maniera sincera ha spiegato il nostro ruolo – dice il riferimento territoriale Mpa Rosario Caci – in città abbiamo fatto una scelta precisa e convinta, sostenere il progetto del sindaco Di Stefano. Manteniamo questa strada e saremo eventualmente pronti a fornire proposte su temi comunque di tipo generale, che chiaramente non concernono la nostra posizione nel governo locale. Non partecipiamo a nessuna alternativa alla giunta Di Stefano”. Gli autonomisti, come era abbastanza scontato, non saranno al tavolo con il resto del centrodestra, che invece è opposizione alla giunta. “Il dialogo con il sindaco continua a essere proficuo – aggiunge Caci – stiamo lavorando per la città con il nostro assessore. I contatti regionali li garantiamo sempre, come nel caso dell'assessore Francesco Colianni, che in settimana incontrerà il sindaco Di Stefano e i primi cittadini di Licata e Butera, per la vicenda delle royalties “Argo-Cassiopea”. Rimane la sensazione che qualcuno, nella coalizione, faccia fatica a riconoscere il nostro ruolo, senza apprezzare quello che portiamo avanti, nell'interesse collettivo”. Non è la prima volta che gli esponenti dell'Mpa sembrano particolarmente sotto osservazione. “La vertenza sanità? Io sono per un approccio costruttivo – dice l'esponente Mpa – fino a quando ci sarà spazio per avanzare le nostre proposte migliorative, lo faremo, insieme al sindaco, all'amministrazione e alla maggioranza. Se ci dovessimo trovare davanti a un muro, allora sarà giusto avanzare ogni iniziativa utile, come ha già riferito il primo cittadino”. I dirigenti lombardiani si muovono lungo una traccia politica che chiaramente non è quella progressista ma allo stesso tempo non recedono dal supportare il progetto del sindaco. “Noi ci siamo e ribadisco che sono assolutamente d'accordo quando il sindaco spiega che le questioni politiche vanno trattate solo dopo l'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato – conclude Caci – del resto, stiamo governando la città da appena un anno. Costruire l'alternativa al centrodestra partendo dal “modello Gela”? So che gran parte degli alleati intende sviluppare questo percorso, spesso generalizzando. Però, non dimentichiamo che il progetto amministrativo non nacque con questo scopo”. I lombardiani non cedono il passo, vogliono mantenere l'accordo con il primo cittadino e al contempo non rinunciare alla loro identità politica.
Il riferimento territoriale Mpa Rosario Caci
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