Gela. Sono due le commissioni consiliari che si esprimeranno sull’atto di indirizzo che l’amministrazione comunale ha predisposto per far ripartire la procedura del progetto “Ciliegino”. Il maxi polo agro-fotovoltaico non ha mai visto la luce, nonostante la prima pietra posata sette anni fa e le attività iniziali di sbancamento. Il contenuto dell’atto è allo studio dei consiglieri della commissione urbanistica e di quella sviluppo economico. I componenti della commissione urbanistica sembrano già sulla buona strada e potrebbero rilasciare il parere a breve. Sarà necessario qualche giorno in più per la commissione sviluppo economico, presieduta da Rosario Faraci. Gli approfondimenti sono in corso. La giunta, con il sindaco che segue in prima persona il progetto, ha intenzione di acquisire tutte le aree nelle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio, per poi metterle a bando, con un avviso a tiratura internazionale. L’avvocato Greco ha incassato il supporto dell’assessorato regionale all’energia e anche per questa ragione vorrebbe chiudere prima possibile, almeno per ottenere il benestare del consiglio comunale. Di cifre vere e proprie, necessarie a coprire i costi dell’ambizioso progetto, nell’atto non si fa cenno. Se ne riparlerà, forse, solo in seguito.
Sono diversi gli aspetti che le commissioni devono verificare, anche se il nuovo cronoprogramma messo insieme dall’amministrazione comunale porta anche il segno del consulente tecnico del sindaco, l’ingegnere Pietro Inferrera. Per l’amministrazione comunale, che dovrà impegnarsi a coprire il costo degli espropri, il progetto “Ciliegino” è ancora attuale, nonostante i sette anni trascorsi tra investimenti falliti, indagini, espropri mai pagati e ripartenze solo potenziali.