Gela. “Ci assumevano perché avevano paura di subire ripercussioni e danneggiamenti.
Lavoravamo per conto dell’azienda dei fratelli Cirignotta. A me, piaceva lavorare ogni giorno. Gli altri, invece, prendevano solo lo stipendio”.
Il collaboratore di giustizia Davide Nicastro ha deposto durante l’udienza del processo a carico di Carmelo Curvà e Ettore Nobile, accusati di aver fatto parte del gruppo degli stiddari scoperto a conclusione del blitz “Agorà”.
“I nostri riferimenti – ha spiegato – erano Salvatore Antonuccio e Emanuele Palazzo. I soldi li davamo a loro. Ricordo di aver subito un avvertimento quando spararono alla mia automobile. In realtà, nel mirino del gruppo Alferi era finito mio fratello Simone che aveva chiesto soldi ad un commerciante già sottoposto ad estorsione proprio da Alferi”.
Stando alla versione resa da Nicastro, Carmelo Curvà sarebbe stato uno dei principali affiliati al gruppo della stidda locale e, a sua volta, sarebbe stato assunto dalla stessa azienda edile.
La ricostruzione fornita in aula, davanti al collegio presieduto dal giudice Paolo Fiore, ha fatto scattare proprio la reazione di Curvà che ha scelto di rendere dichiarazioni spontanee. “Non ho mai frequentato Davide Nicastro – ha replicato – dice solo bugie per farsi mantenere dallo stato. Ho avuto modo di conoscerlo esclusivamente per motivi di lavoro”. Lo stesso Nicastro, invece, ha escluso di aver mai saputo di un’eventuale affiliazione al gruppo della stidda del giovane Ettore Nobile. I due imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Nicoletta Cauchi e Angela Scarpulla.
Nel corso dell’udienza, è stato ascoltato l’altro collaboratore di giustizia Marcello Orazio Sultano. L’ex esponente di spicco della stidda locale ha confermato di conoscere i fratelli Davide e Simone Nicastro. I due, dopo aver ricevuto l’avvertimento dal gruppo Alferi, gli avrebbero chiesto di procurargli una pistola. Il giudice Paolo Fiore, inoltre, ha autorizzato l’esame del collaboratore Carmelo Billizzi che dovrebbe essere sentito nel corso della prossima udienza già fissata per il 10 dicembre. La corte si è riservata, invece, sull’esame di Simone Nicastro, fratello di Davide.