Gela. I fondi dell’accordo di programma come quelli degli incentivi di “Resto al Sud”. Anche per questa ragione il segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario torna a chiedere una rapida chiusura dell’iter. “Parliamo di venticinque milioni di euro destinati all’area di crisi complessa di Gela – dice – con quei fondi, anche se certamente non sufficienti, si potrebbero subito sbloccare i primi progetti presentati da aziende che veramente vogliono investire e creare occupazione. In proporzione, si aprono molte più possibilità rispetto a quelle ad esempio create dai quindici milioni di euro che il governo ha messo a disposizione del programma “Resto al Sud”, con gli incentivi ai giovani che vogliono fare impresa nei loro territori”. Il sindacalista e gli altri vertici regionali dell’Ugl hanno avuto confronti con l’assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano.
“Ci ha spiegato – conclude Alario – che i passaggi di competenza della Regione sono stati completati. Adesso, tocca al ministro Luigi Di Maio chiudere la procedura e confermare le linee di finanziamento, altrimenti sarà tutto inutile. In questo territorio serve lavoro e non possiamo essere trattati sempre come gli ultimi”. Il fronte sindacale non è così compatto. La triplice di Cgil, Cisl e Uil è nettamente contraria ad un accordo di programma finanziato con soli venticinque milioni di euro e prima di chiudere l’iter vorrebbe invece agire sulla dotazione finanziaria. Il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice, appena rieletto, l’ha bollato come un accordo di programma “truffa”, non in grado di cambiare le sorti economiche di un territorio in netta crisi ma forse utile solo a pochi imprenditori. I vertici dell’Ugl, con in testa lo stesso Alario, sono invece intenzionati a premere sulla chiusura immediata delle procedure, puntando sui fondi già disponibili.