Gela. Una chiusura repentina con il trasferimento di tutte le attività nella filiale del quartiere Settefarine: da alcuni giorni, gli uffici di Poste Italiane in via Verga sono preclusi a qualsiasi accesso.
Lavori in corso dopo diversi segnali d’instabilità strutturale all’interno dei locali dell’ex albergo Italia. A subirne le conseguenze, però, è anche l’altra ala della struttura, quella che si affaccia lungo via Tevere.
Preoccupanti fratture lungo i muri e intonaco crollato in una nuova pizzeria, aperta solo da qualche mese, che sorge proprio sotto il piano utilizzato dai funzionari di Poste Italiane.
Stando ai primi rilievi effettuati negli uffici postali, il solaio non sarebbe del tutto adeguato a sopportare l’eccessivo peso imposto dai tanti cittadini che, quotidianamente, affollano la filiale.
Segnali, sotto questo profilo, ci sarebbero stati anche nelle scorse settimane: quando, in ogni caso, sono iniziate le lamentele da parte del titolare dell’attività commerciale, preoccupato dal rischio di subire danni irreparabili. Insomma, gli uffici postali di via Verga ritornano alla ribalta dopo diversi mesi di silenzio.
Già al momento dell’apertura, esplose la polemica politica con diversi consiglieri comunali contrari al trasferimento degli uffici nei locali di via Verga: sprovvisti, a loro dire, di tutte le necessarie autorizzazioni per ricevere gli utenti. Adesso, l’emergenza sembra essersi aggravata: tanto da aver costretto i funzionari alla chiusura.
Da mercoledì scorso, tutti gli utenti sono stati dirottati verso Settefarine, aumentando la platea che dovrà essere gestita dai pochi addetti di quell’ufficio periferico. Qualcosa, tra le stanze dell’ex albergo Italia, sembra non funzionare a regola d’arte.
I pericoli principali si legano proprio alla tenuta strutturale: tanto da far correre ai ripari lo stesso proprietario della pizzeria che ha aperto i battenti in via Tevere. Intanto, non è ancora chiara la durata dei lavori avviati in via Verga.
Il cartello esposto all’ingresso, allo scopo di avvertire eventuali utenti rimasti all’oscuro di tutto, non indica alcuna data precisa: lavori in corso, dunque, in attesa di nuove polemiche e di altri colpi di scena.
