Gela. La rimodulazione degli uffici dell’assessorato regionale all’agricoltura fa saltare la Condotta agraria di Gela. Non è più ricompresa nella nuova mappa proposta dall’assessore Edy Bandiera e dal dirigente generale Dario Cartabellotta. Il taglio porta da 46 a 28 gli uffici sparsi lungo il territorio siciliano, a supporto degli operatori del settore agricolo. In città, la Condotta agraria è stata un punto di riferimento per un comparto che da decenni prova ad uscire da carenze di ogni tipo. La rimodulazione definita a Palermo fa salire la tensione politica e i dem locali non possono che biasimare la scelta del forzista Bandiera, chiamando in causa anche il deputato azzurro Michele Mancuso e il presidente Nello Musumeci. Dopo l’addio del Pd alla giunta Greco, i rapporti tra forzisti e democratici, ormai ex alleati, sono ai minimi. “Un altro successo di Forza Italia e di Mancuso – dice il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina – per la chiusura della Condotta agraria di Gela dobbiamo ringraziare il presidente Nello Musumeci, Mancuso e il suo assessore Edy Bandiera”. Dopo le bordate partite a seguito del definanziamento di progetti per circa 130 milioni di euro, ricompresi nel “Patto per il Sud”, arriva un altro casus belli.
“Mancuso e il suo assessore ci fanno un bel regalo di Natale – conclude Di Cristina – trattando Gela come una città di serie B, con l’appoggio del governo regionale”. La lettera con le misure di rimodulazione è stata trasmessa dall’assessorato all’agricoltura anche allo stesso presidente Musumeci. Il Pd già preannuncia un’interrogazione sul caso.