Gela. Un vero e proprio briefing con gli assessori e con i riferimenti parlamentari, ad iniziare dal senatore Pietro Lorefice. Questa mattina, il sindaco Terenziano Di Stefano ha fatto il quadro, politico e amministrativo, rispetto all’attuale situazione che tocca il territorio. Una programmazione a lunga scadenza è quella che aspetta l’intera giunta. L’area di crisi è un nodo ancora sensibile. Lorefice ha informato sull’esito dell’interrogazione alla quale il governo, in settimana, ha dato risposta. Sono tanti i ritardi intorno ai potenziali progetti, da coprire con i poco meno di venticinque milioni di euro ancora a disposizione. L’amministrazione comunale ha fatto partire una nota indirizzata all’assessorato regionale delle attività produttive e al ministero di competenza. “Sull’area di crisi e sui risvolti per i progetti chiediamo un incontro, anzitutto in Regione”, dice Di Stefano. C’è la disponibilità a fornire un posto fisso, anche all’interno di Macchitella Lab (quando sarà pienamente fruibile) per ospitare uno sportello di Invitalia, che coordina pure il secondo bando per gli investimenti nell’area di crisi. I numeri sono deficitari e il governo, a Palermo così come a Roma, deve dare risposte. “Le aziende non possono attendere uno o due anni per avere risposte sugli investimenti proposti”, aggiunge il primo cittadino. L’amministrazione spinge per una nuova proroga dell’area di crisi e delle agevolazioni dell’accordo di programma, in scadenza ad ottobre.
La nuova tangenziale è un altro punto dirimente nell’infrastrutturazione del territorio. C’è stato un confronto con il rup che per conto di Anas sta seguendo l’iter progettuale e burocratico. “Possiamo dare la disponibilità dei messi comunali per le notifiche degli espropri”, precisa il sindaco. I cantieri della tangenziale dovrebbero partire entro maggio del prossimo anno. Una visione infrastrutturale che come ha ribadito Lorefice non può fare a meno dell’asse attrezzato ex Asi, che dovrà essere nuovamente efficiente e fare da raccordo per la mobilità della zona produttiva locale. I punti critici non mancano ma sindaco e giunta vogliono sfruttare al massimo i contatti istituzionali e avere risposte da Regione e governo. Dall’area di crisi e fino ai programmi di finanziamento, nessuno intende perdere treni che non passeranno più.