Chiano Sulfareddu: tra degrado e speranza di rilancio

 
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Gela. Nel cuore di Chiano Sulfareddu, un quartiere dal grande potenziale grazie alla sua posizione strategica tra il mare e il centro storico, i residenti si trovano a fronteggiare una situazione di crescente degrado urbano e ambientale. Strade sporche, erba incolta e rifiuti abbandonati stanno trasformando l’area in un luogo sempre meno vivibile, nonostante gli sforzi di alcuni cittadini e di don Raimondo Giammusso, che da anni cerca di sensibilizzare la comunità e le istituzioni.
Il degrado ambientale si somma a quello strutturale. Molte abitazioni sono vecchie e in stato di abbandono, eppure, paradossalmente, c’è ancora chi si interessa alla zona per la sua posizione vantaggiosa.
Un esempio di cambiamento è l’angolo della Madonnina, creato da un residente in un punto che, fino a qualche anno fa, era un deposito abusivo di rifiuti. Il gesto del signor Fausciana ha dimostrato che il cambiamento è possibile, ma serve un intervento più ampio e strutturato.

Per cercare di garantire un minimo di sicurezza, l’amministrazione precedente aveva posizionato delle transenne nelle zone più pericolose. Tuttavia, queste sono state rimosse dagli stessi cittadini che ogni giorno transitano nel quartiere, esasperati dal disagio e dalla mancanza di soluzioni definitive. Il risultato è che molte aree restano pericolose e prive di qualsiasi intervento strutturale. Gli abitanti di Chiano Sulfareddu non chiedono altro che pulizia, decoro e servizi essenziali.

Il problema del degrado, non è solo estetico, ma anche sociale: Il quartiere ha il potenziale per rinascere, ma servono azioni concrete da parte dell’amministrazione. I cittadini chiedono più controlli, interventi di pulizia regolari e una maggiore attenzione alle problematiche della zona. Solo così Chiano Sulfareddu potrà scrollarsi di dosso l’immagine di quartiere dimenticato e tornare ad essere un luogo accogliente per chi lo vive e per chi desidera investire nel suo futuro.

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