"Che fine hanno fatto le bici per la mobilità green?", Romano: "Ritornino ai cittadini"

Romano guarda anche all'esperienza del bike sharing

20 giugno 2025 13:31
"Che fine hanno fatto le bici per la mobilità green?", Romano: "Ritornino ai cittadini" - Di Stefano e Franzone durante la presentazione delle bici
Di Stefano e Franzone durante la presentazione delle bici
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Gela.  Che fine ha fatto l'idea di mobilità sostenibile che l'amministrazione comunale mise in campo, lo scorso anno, recuperando diverse bici elettriche, destinate al personale dell'ente municipale? Se lo chiede l'avvocato Giuseppe Romano che si occupa del tema per conto del laboratorio politico "PeR". "Sono passati mesi da quando l’assessore Franzone e il sindaco si facevano ritrarre in sella alle biciclette e annunciavano in pompa magna il ritrovamento di trenta biciclette a pedalata assistita nel garage del Comune. Dissero che sarebbero  state assegnate ai vari settori del Comune con il nobile fine di garantire ai dipendenti uno spostamento più veloce e green, rispettando l’ambiente e non incidendo sulle casse municipali. Oramai, in molte città la bicicletta è considerato un mezzo di trasporto alternativo ai mezzi pubblici e soprattutto a quelli privati, migliorando la qualità dell’aria. Fa bene alla salute e alle tasche. Certo, le strade e la viabilità locale rendono l’uso della bicicletta non sempre scevro da rischi per l’incolumità personale ma bisogna pur iniziare a trasferire un’idea di mobilità sostenibile. A oggi, i buoni propositi dell’amministrazione sembrano accantonati e più che un piano di trasposto sostenibile sembra il solito annuncio. Noi crediamo che sia opportuno dare una svolta a questa città, che sia sostenibile ed ecocompatibile e che possa contribuire a lenire la congestione di una viabilità che spesso va in crisi. Proponiamo che le biciclette vengano restituite alla collettività, che siano fruibili pagando un piccolo costo, aggiungendo degli stalli dove possano essere ricaricate e rese fruibili". Secondo Romano, c'è ancora molto da fare. "A mero titolo di esempio, si potrebbe predisporre uno stallo nel quartiere Macchitella o a Caposoprano, mantenendi quello in centro. Qualora la gestione pubblica non fosse possibile - aggiunge - si può pensare di privatizzare il servizio, con l’auspicio che il numero di biciclette possa aumentare. Non è fantascienza ma è un’esperienza, quella del bike sharing, diffusa in molte città italiane".

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