Gela. Nel fine settimana appena trascorso, i civici di “Una Buona Idea”, nel più ampio “progetto città”, hanno annunciato e ufficializzato l’adesione di alcuni esponenti dem, a loro volta convinti che la strada intrapresa possa essere quella più adatta a lanciare una piattaforma programmatica che richiami temi ormai cruciali per le sorti del territorio. Alla piega assunta dal nuovo ciclo del Pd, infatti, i dirigenti locali hanno risposto di fatto prendendo le distanze, pur senza rinunciare alla tessera. Dem come Giuseppe Favitta, neo coordinatore di “Civico Lab”, e Maria Ferrara, avevano sostenuto la linea dell’ex segretario democratico Guido Siragusa. Insieme a lui e all’ex vicesegretario Licia Abela, hanno portato alla vittoria la mozione Schlein. La guida del partito però non si è rivelata catalizzatore di un cambiamento radicale. Il peso delle correnti interne, secondo Siragusa, ha avuto un’incidenza sempre maggiore, frapponendosi ad ostacolare il progetto in essere per riunire le forze di centrosinistra e civiche. L’ex segretario, fino a questo momento, non si è esposto troppo. Non ha partecipato agli appuntamenti ufficiali indetti dal commissario del Pd Giuseppe Arancio ma non era neanche alla presentazione del “progetto città” dei civici, infarcito proprio da dirigenti dem a lui molto vicini. Siragusa, da qualche settimana, ha iniziato a parlare della possibilità di una “via riformista” che non debba necessariamente passare dal Pd e dalla struttura ufficiale del partito.
Prima di ogni passo ufficiale, però, intende avere un raffronto concreto. Ci sarà un incontro con il commissario Arancio. Si sarebbe dovuto tenere già nei giorni scorsi ma impegni che si sono susseguiti non l’hanno consentito. Il faccia a faccia dovrebbe svolgersi in settimana. Dal confronto, che si preannuncia piuttosto schietto, potrebbero maturare ulteriori sviluppi. Forse, servirà anche a Siragusa per ufficializzare la direzione che intenderà prendere, sempre comunque nell’alveo progressista e di centrosinistra.