Gela. Ieri, nella “maratona” di consiglio comunale, hanno confermato che cercheranno di muoversi sempre più spesso in maniera coordinata. Mentre la mozione di sfiducia al sindaco Lucio Greco è stata “congelata”, sembra aumentare la convinzione che un fronte unitario tra centrosinistra e civici sia possibile. Al di là di alcune vedute non proprio univoche, progressisti, dem e gli esponenti di “Una Buona Idea”, hanno permesso l’approvazione del Piano economico finanziario (con il voto favorevole dei civici e l’astensione di “Unità progressista” e dem) e hanno dato un contributo consistente al rinvio della mozione. “Si tratta di buona volontà finalizzata a dare corso alla richiesta di correttivi avanzata dalla Corte dei Conti”, fanno sapere gruppi e partiti civici e del centrosinistra. Sicuramente, volevano mettersi alla prova già sapendo che non avrebbero condiviso una mozione quasi esclusivamente del centrodestra. “Una comune posizione di responsabilità”, commentano ancora. Una conferma che le loro scelte non sono da collocare nel solco della “stampella” politica alla giunta, priva di un vero punto fermo. Le ragioni le hanno sintetizzate in un breve documento. “Un’assunzione di responsabilità nel rispetto del mandato elettorale”, ribadiscono. Il nuovo servizio rifiuti e una sfiducia “congelata” che potrebbe evitare il dissesto, sono capisaldi di un’alleanza che ha preso le distanze dal resto dell’opposizione di centrodestra e che si muove in altri ambiti politici. Non ci sarà, però, nessun salvagente da lanciare al sindaco.
Anzi, sono convinti che l’amministrazione comunale dovrà fare in fretta e chiudere gli atti finanziari, con la trasmissione dei correttivi ai magistrati contabili. Su Pef e sfiducia “congelata” il fronte civico-progressista si è mosso nel rispetto della pronuncia della Corte dei Conti, che entro i prossimi giorni l’amministrazione comunale non potrà che avallare concretamente, con gli atti e le misure. “Gli interessi dei cittadini – concludono – vanno sempre anteposti a qualsiasi valutazione di ordine politico”, concludono.