Centrodestra tenta la rimonta, prove di dialogo e di unità per l'alternativa a Di Stefano
Al momento, sono solo primordi di un'opera di riconciliazione non facile
Gela. La sconfitta alle amministrative dello scorso anno ha lasciato strascichi pesanti che si sono fatti sentire sulla tenuta di un centrodestra locale che in queste settimane però sta cercando di trovare un punto di ripartenza. Il "modello Gela" del sindaco Di Stefano pare ormai decisamente consolidato negli spazi progressisti e di centrosinistra (senza tralasciare il dialogo con aree moderate), chiaramente con una forte base civica. Il primo cittadino, in più occasioni, si è dimostrato pubblicamente critico verso il centrodestra del governo regionale, da ultimo sul fronte della sanità locale. Intorno a Di Stefano, nonostante qualche momento di sbandamento poi recuperato, gli alleati stanno costruendo un fronte che punta, senza nascondersi, a una prospettiva amministrativa "di dieci anni", da inframmezzare con la costruzione di un'alternativa al centrodestra pure in ambito regionale. Il centrodestra locale deve battere qualche colpo. L'elezione alla guida della segreteria forzista dell'ex consigliere comunale Vincenzo Cirignotta pare abbia dato maggiore linfa al dialogo d'area, almeno questa è l'intenzione del segretario azzurro. A inizio settimana, Cirignotta ha sfruttato l'occasione del question time in consiglio comunale, per assistere ai lavori d'aula, interloquendo poi con il consigliere del partito, il vicepresidente del civico consesso Antonino Biundo. Forza Italia, non è una novità, è alla ricerca dell'unità interna (spesso in bilico nei mesi passati), ma promuove pure quella della coalizione. Ci sono stati incontri informali con alcuni segretari. L'obiettivo potrebbe essere un coordinamento di tutte le segreterie dei partiti locali di centrodestra, aperto a gruppi e altre entità che volessero avvicinarsi. Dello stesso avviso sembrano i liberali. FI, Fratelli d'Italia, Dc, Lega (in attesa di capire quali saranno gli sviluppi per i salviniani in città), gli stessi liberali e Noi moderati, allo stato, dovrebbero essere i pezzi di un tentativo di rilancio di una piattaforma, programmatica, distante da quella del "modello Gela" e vicina ai punti politici espressi dal governo regionale e da quello nazionale. Nel novero potrebbero trovare spazio pure gruppi come "Avanti Gela", che si rifà tra gli altri all'ex parlamentare Ars Pino Federico, e "Rinnova", del medico Giampaolo Alario. Al momento, sono solo primordi di un'opera di riconciliazione non facile, che chiaramente non può prescindere dal ruolo del parlamentare Ars FdI Salvatore Scuvera e del deputato regionale FI Michele Mancuso. Se ripartenza dovrà essere, non dovrà mancare una condivisione con le rappresentanze consiliari d'area, al loro interno con una quota notevole di indipendenti. Se dovesse venire meno la spinta alla ricostruzione, il "modello Gela" potrebbe prendere ancor più campo, riducendo le possibilità di manovra del centrodestra, almeno in città, dove l'unità non è mai stata la caratteristica saliente di chi oggi si rivede nei governi Meloni e Schifani.
In foto il parlamentare Ars FdI Scuvera e il segretario cittadino FI Cirignotta
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