Gela. Centrodestra work in progress. Lo scorso fine settimana, le segreterie provinciali hanno avuto un primo approccio ufficiale. Le scadenze elettorali da monitorare sono diverse e l’anno prossimo sarà la volta della corsa per Palazzo di Città, in quello che si preannuncia come un dopo-Greco ancora poco delineato. L’intento, in provincia così come in città, è di andare uniti. Una precondizione che il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito considera essenziale. “Io ho la certezza che un centrodestra unito riuscirà a vincere senza troppi problemi – dice – allo stesso tempo, sono altresì convinto che la tendenza a primeggiare o a voler fare le prime donne rischia di spaccare il fronte e un centrodestra diviso, magari con due o tre candidati diversi, aprirà solo le porte ai progressisti, che andranno a governare”. Sammito, che al centrodestra è da sempre legato e lo scorso anno ha corso alle regionali sotto il simbolo di Forza Italia, si iscrive al club dell’alleanza senza divisioni. Il suo è un appello, senza se e senza ma. Come ha già fatto capire qualche settimana fa, se non dovessero esserci queste condizioni sarà lui stesso a fare un passo indietro. “Una nuova alleanza arcobaleno? Assolutamente, no – aggiunge – se si dovesse andare in questa direzione io non ci sarò. Sarebbe anche inutile impegnarsi nella campagna elettorale. Il modello deve essere quello di Palermo e Roma, con un centrodestra unito e nettamente vittorioso”.
Il presidente, da sempre sostenitore di centrodestra, fino ad oggi, nonostante i partiti d’area siano all’opposizione del sindaco Lucio Greco, non ha mai rinunciato a rispettare il patto con l’avvocato. I momenti di tensione non sono mancati e anche negli ultimi giorni lo stesso Sammito ha spiegato di non aver condiviso il tira e molla sui comitati di quartiere in giunta. Pare comunque che ci sia stato un chiarimento con il primo cittadino. Non ci saranno mutamenti fino a conclusione del suo mandato. Bisognerà cercare di evitare il dissesto. Il futuro elettorale dell’avvocato Greco non pare un punto di partenza per il centrodestra locale, orientato verso soluzioni che non contemplano un suo bis.
